Roma, 31 ott – Dati migliori del previsto dalla crescita economica dell’area euro, che per quanto sottotono ha mantenuto l’abbrivio nel terzo trimestre, mentre la disoccupazione resta ai minimi storici. Secondo la stima preliminare sul Pil diffusa da Eurostat, sui tre mesi luglio-settembre ha registrato un più 0,2 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, lo stesso livello di espansione registrato nel secondo trimestre.

La dinamica di crescita su base annua ha invece segnato una limatura al più 1,1 per cento, dal più 1,2 per cento del secondo trimestre. Il dato della crescita trimestrale appare migliore di quanto i segnali negativi dalle indagini sull’attività delle imprese facessero temere.

Il quadro di tenuta ha coinvolto anche l’Italia, dove secondo l’Istat nel terzo trimestre il Pil ha segnato un più 0,1 per cento, lo stesso valore del secondo trimestre.

Nel frattempo, sempre secondo l’ente di statistica comunitario, al 7,5 per cento a settembre la disoccupazione media nell’area è rimasta ai minimi da record. Si tratta del valore più basso dal luglio del 2008 e il tasso non ha mostrato variazioni rispetto al livello di agosto. In termini assoluti, il numero di disoccupati dell’area, a 12 milioni 335 mila ha registrato un calo di 33 mila unità dal mese precedente.

Guardando invece a tutta l’Unione europea a 28, la disoccupazione è rimasta al 6,3 per cento e in questo caso si tratta del valore più basso dall’inizio delle attuali serie storiche, nel 2000.

Invece si è verificato un nuovo indebolimento della già bassa inflazione media: a ottobre la crescita annua dei prezzi al consumo nell’area si è attestata allo 0,7 per cento, secondo la stima preliminare diffusa da Eurostat, a fronte del più 0,8 per cento di settembre.

Un dato che conferma le preoccupazioni in base alle quali la Bce ha varato a settembre un nuovo pacchetto di stimoli all’economia. L’obiettivo di stabilità dei prezzi perseguito dall’istituzione è infatti inquadrato in una inflazione media inferiore ma vicina al 2 per cento.