Roma, 4 nov. – Si attenua il quadro di contrazione del manifatturiero dell’area euro, che tuttavia è proseguito a ottobre secondo i dati definitivi delle indagini presso i responsabili degli approvvigionamenti delle imprese. Il Purchasing managers index si è infatti attestato a 45,9 punti, dai 45,7 di settembre e a fronte di una stima preliminare che lo dava a invariato a 45,7.

In questa indagine i 50 punti sono la soglia limite tra crescita e calo dell’attività. Secondo la società di ricerche Ihs Markit, che cura l’indagine, ancora una volta tutti e tre i sotto settori monitorati hanno mostrato un peggioramento delle condizioni operative: beni di investimento, beni intermedi e beni di consumo, dove però la contrazione è rimasta marginale.

In Italia il relativo Indice Pmi si è limato a 47,7 punti, da 47,8 di settembre, rimanendo così al di sotto della soglia di neutralità dei 50 punti per il tredicesimo mese consecutivo. La Germania, nonostante abbia riportato un leggero miglioramento nell’indicatore – Pmi a 42,1 punti a ottobre dal minimo da 10 anni di 41,7 punti di settembre – è rimasta la ragione principale della debolezza dell’eurozona.

Secondo il capo economista di Markit, Chris Williamson “il manifatturiero dell’eurozona è rimasto bloccato nella contrazione maggiore in sette anni. Le preoccupazioni geopolitiche, che variano dalla Brexit alle politiche commerciali degli Usa, continuano a creare incertezze, indebolendo ulteriormente la domanda sia nazionale che estera”.

“E’ particolarmente preoccupante il maggiore tasso di tagli occupazionali, fattore questo che aumenta il rischio del riversarsi della contrazione sul settore delle famiglie. E’ probabile quindi che questo clima provochi una contrazione dell’inflazione nei mesi futuri. Considerate le recenti azioni di stimolo della Bce, è particolarmente deludente la gravità della contrazione insieme alle deboli tendenze del livello occupazione e dei prezzi, e sottolinea – conclude Williamson – come Christine Lagarde stia prendendo le redini della presidenza della Bce in un momento piuttosto complesso”.