Massimo Caputi: “Quella mia telecronaca a Wembley insieme al ct Mancini”
Massimo Caputi

Incontriamo Massimo Caputi durante uno dei rari momenti di pausa della sua intensa attività lavorativa: “Mi prendo un caffè e sono subito da voi”, ci dice. Già dopo un paio di minuti, eccolo pronto a rispondere alle domande di Postenews. Telecronista, giornalista televisivo e conduttore, Massimo è uno dei volti più noti della tv italiana: “E sono anche un grande ammiratore di Poste Italiane – esordisce – perché ogni giorno vedo come questa azienda sia vicina alle persone e come abbia saputo innovarsi, rimanendo perfettamente al passo con i tempi”. Caputi ha esordito giovanissimo nel mondo del giornalismo, per poi trasferirsi dalle tv locali a TMC. È poi passato in Rai, dove ha ricoperto incarichi giornalistici e ha preso parte a numerosi programmi televisivi di successo, tra cui “Quelli che il calcio”. Oggi è consulente per la comunicazione del Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali.

Massimo, possiamo affermare che anche la tua ultima sfida professionale sia tinta d’azzurro, visto che la Vezzali è stata tra le più grandi campionesse dello sport italiano?

“È proprio così. Un’esperienza che mi permette di continuare, seppur in un’altra prospettiva, il mio percorso professionale, che è sempre stato legato allo sport. L’impegno e la tenacia di Valentina sono gli stessi che metteva sulla pedana quando svolgeva la sua attività agonistica”.

Cosa ha rappresentato per te la Nazionale Italiana di Calcio?

“L’ho commentata in quattro Mondiali e altrettanti Europei. Senza dubbio, un’esperienza unica, emozionante, che mi ha reso orgoglioso. Perché la Nazionale è la squadra di tutti gli italiani”.

Un tuo cruccio?

“Beh, forse quello di non aver mai potuto gridare ‘Campioni del Mondo!’. Ma le soddisfazioni non sono certo mancate”.

Ce ne racconti qualcuna?

“La telecronaca della mia prima finale mondiale con gli Azzurri in campo: era quella per il terzo e quarto posto ad Italia ‘90, contro l’Inghilterra. O la telecronaca di un’altra Inghilterra-Italia, nel febbraio 1997. Era la prima volta che Telemontecarlo trasmetteva in esclusiva una gara della Nazionale. Vincemmo 1-0 a Wembley, con un gran gol di Gianfranco Zola. E, per quella telecronaca, ebbi al mio fianco tre partner d’eccezione”.

Giacomo Bulgarelli e Gianluca Vialli, certamente. E il terzo?

“Proprio Roberto Mancini, l’attuale Ct. Ricordo che fu un evento nell’evento. Roberto, del quale sono amico, mi fece questo grande regalo. Fu bravissimo negli interventi e nel commento. Una telecronaca a quattro voci, poi, era un qualcosa che non si era mai visto nella storia della tv italiana”.

Quale ruolo pensi che possa recitare la nostra Nazionale agli Europei?

“Intanto vorrei dire che questi Europei avranno tante squadre fortissime. Mai, in passato, c’è stato tanto livellamento in alto. Gli Azzurri per me sono al pari delle altre favorite come Francia, Belgio, Inghilterra, Germania o Portogallo. Parlando di lettere e di cartoline, insomma, speriamo di spedirne di belle, colorate e vincenti da Londra, sede della finalissima”.

Esiste una lettera, spedita o ricevuta, che Massimo Caputi ricorda con particolare emozione o affetto?

“Non una in particolare. Ma tutte quelle che ho avuto il piacere di scrivere o ricevere nella mia vita. Il gusto che si ha, nello scrivere di proprio pugno una lettera, mi ha sempre emozionato. Ed è bellissimo anche riceverne: perché significa che la persona che sta scrivendo, in quel momento, sta pensando proprio a te”.