In Italia con la diffusione delle nuove tecnologie digitali il 15,2 % dei posti di lavoro verrà completamente automatizzato e un altro 35,5% potrebbe essere profondamente trasformato rispetto alle mansioni che i lavoratori svolgono attualmente. In questo scenario descritto dall’Ocse per l’immediato futuro, e che è già realtà nelle imprese come Poste in prima linea nella sfida dell’innovazione, la chiave del successo è la formazione, cioè la capacità di aggiornare le proprie competenze durante tutto l’arco della vita lavorativa.
Cambio di passo
Nonostante gli sviluppi positivi registrati negli ultimi anni sul terreno della formazione continua, l’Italia resta indietro rispetto alla maggior parte dei paesi Ocse, come risulta dai dati della “Survey of Adult Skills”. Un cambio di passo dovrebbe venire dalle politiche e dagli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dedica importanti risorse ai servizi di istruzione e formazione. Il Piano destina 4,4 miliardi di euro di investimenti alla riforma, che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbero «aumentare il tasso di occupazione, facilitando le transizioni lavorative e dotando le persone di formazione adeguata, ridurre il mismatch di competenze, aumentare quantità e qualità dei programmi di formazione dei disoccupati e dei giovani, in un contesto di investimento anche sulla formazione continua degli occupati».
I numeri
È una partita decisiva per migliorare la competitività del sistema Paese e un’azienda leader come Poste Italiane ha saputo giocarla d’anticipo. L’anno scorso ogni dipendente ha avuto a disposizione una media di 46 ore di formazione (contro le 25 del 2018). Per i quadri le ore di formazione sono state 92. Le attività di formazione si inseriscono in un progetto più ampio delineato nel Piano “2024 Sustain & Innovate” che prevede l’erogazione di circa 25 milioni di ore di formazione nel quinquennio 2020-2024, in linea con i principi aziendali e con le esigenze del mercato, della clientela e delle normative.
Le attività delle Academy
Per le attività di formazione Poste si avvale della Corporate University, una funzione delle Risorse Umane articolata in diverse Academy specializzate per contenuti di business che lavorano in stretta sinergia con gli HRBP-Formazione e le strutture territoriali di Risorse Umane. Nel 2020, l’anno della pandemia da Covid-19, la Corporate University ha rimodulato la propria offerta mettendo a disposizione dei dipendenti una proposta formativa interamente online, resa possibile anche grazie all’avvio di una nuova piattaforma di formazione (HCM Oracle). Contestualmente, Poste ha adottato il pacchetto Microsoft Office365 in tutta l’Azienda, consentendo la realizzazione di corsi di formazione in modalità Webinar o Virtual Classroom e assicurando la continuità della didattica.
Numeri record
Nel 2020 Poste ha erogato complessivamente circa 5,9 milioni di ore di formazione. Come sempre, la formazione ha fatto i conti con la realtà, e dunque nell’anno della crisi sanitaria globale ci sono state sessioni sui temi della Business Continuity, della Gestione delle Emergenze e dello Smart working.
Le tre dorsali
Il modello formativo di Poste Italiane si articola su tre dorsali. La prima è la formazione di base, erogata a tutti, indipendentemente dal ruolo ricoperto. È finalizzata allo sviluppo di una cultura aziendale condivisa su tematiche di interesse trasversale, come educazione finanziaria, competenze digitali, formazione linguistica. C’è poi la formazione di ruolo, che propone contenuti specialistici in funzione dell’attività svolta. Lo scopo, in questo caso, è mantenere e migliorare la performance nello svolgimento delle proprie mansioni. La terza dorsale è la formazione per lo sviluppo, con corsi destinati alle migliori risorse per supportarle a ricoprire ruoli di maggiore complessità. Ma chi sono i formatori? Oltre agli specialisti esterni, il corpo didattico di Poste Italiane può contare su circa 500 dipendenti esperti, accuratamente selezionati e formati per diventare trainer e progettisti didattici e mettere a disposizione le loro competenze e la loro passione per la crescita di altri colleghi.
Legalità e trasparenza
Va detto infine che il Gruppo riserva particolare attenzione alle attività di formazione in materia di compliance normativa, che è la conoscenza e il rispetto delle regole. Rientra nell’ambito della formazione obbligatoria ed è pertanto destinato a tutto il personale il corso sull’etica di impresa alla luce del decreto 231. Ma ci sono anche un corso on line sulla normativa antiriciclaggio e antiterrorismo, un ciclo di lezioni sulla gestione dei documenti, e un altro sui principi guida adottati dalle Nazioni Unite in tema di imprese e diritti umani. Per chi lavora nei centri di smistamento, gli addetti ai trasporti e i portalettere la formazione riguarda anche la normativa sulle merci pericolose. L’anno scorso, per il solo ambito compliance, l’azienda ha erogato 3,250 milioni ore di formazione.