A San Severo la prima rete pugliese di imprese femminili

Un progetto in cui le donne che fanno impresa sono protagoniste assolute: è Tessere Daune, intrecci di donne e storie rurali, presentato ieri al Museo MAT di San Severo, in provincia di Foggia. Undici donne imprenditrici, rappresentanti di otto aziende, alla guida della prima rete pugliese di imprese al femminile. Si tratta di Mio Padre è un Albero, Paola Marino, Podere Serraglio, Verde è Rubino, Ekostè, Sovita, Mania Creativa e Spazio Ripoli. Insieme offrono un paniere di autenticità, identità territoriale, sostenibilità e valenza sociale, rendendo complementari le diverse realtà produttive, alcune caratterizzate dalla stessa tipologia di prodotto come olio e pasta, altre produttrici di beni derivanti dalla terra, come cosmetici ed estratti di frutta e verdura, il tutto condito dall’artigianato creativo e un’impresa di servizi che andrà a supportare le attività previste dalla rete.

I volti del progetto e il ruolo del Gal Daunia Rurale 

Il progetto, nato grazie ai finanziamenti del Gal Daunia Rurale 2020 stanziati con il bando 2.2 “Daunadonna”, è stato illustrato dalle imprenditrici della rete: Lidia Antonacci, Paola Marino, Paki Attanasio, Daniela Bubba, Laura Dimauro, Claudia Quental De Frias e Valentina Bonapitacola. Con loro ci saranno anche Daniela Ugliola (coordinatrice del progetto) e Graziana Di Nunzio (segreteria organizzativa). La giornalista Marzia Campagna ha moderato il talk show, al termine del quale si sono potuti degustare i prodotti delle aziende facenti parte di Tessere Daune. I saluti istituzionali di apertura sono arrivati dal sindaco di San Severo Francesco Miglio, la direttrice del Museo MAT Elena Antonacci e il direttore tecnico GAL Daunia Rurale Dante De Lallo. In chiusura della presentazione è intervenuto Rosa Barone, assessore regionale a Welfare, Politiche di benessere sociale e Pari opportunità.

La forza delle donne che fanno squadra 

“Fare squadra è diventato il nostro motto da più di un anno a questa parte – ha affermato Lidia Antonacci, titolare dell’azienda Mio Padre è un Albero, capofila del progetto – abbiamo lavorato molto per costituire e tenere unita una rete di imprese al femminile, capace di raccontare e valorizzare le eccellenze dell’Alto Tavoliere attraverso una sana e corretta cooperazione”.