Il ministro Colao: “Spid ha raggiunto 27,4 milioni di italiani”

Entro 5 anni l’Italia entrerà “nel plotone di testa” dei Paesi più digitalizzati d’Europa, e l’identità digitale diventerà lo strumento principale di accesso ai servizi di pubblica amministrazione. Ne è convinto il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, forte anche dei numeri fatti registrare negli ultimi mesi dallo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale: Spid che “ha raggiunto ormai 27,4 milioni di italiani, di cui ben 12 solo nell’ultimo anno”, senza contare che “gli enti pubblici che hanno attivato lo Spid sono aumentati del 223 per cento”.

La PA verso il futuro

A questo si aggiungono altri dati incoraggianti, forniti da Colao nel corso di una audizione alla Camera sull’attuazione del Pnrr: “La piattaforma PagoPa ha raggiunto 182 milioni di transazioni con una crescita di 82 punti percentuali, e sono state rilasciate 7,5 milioni di carte d’identità elettroniche in più per un totale di 26 milioni”. Numeri che secondo Colao vanno nella direzione “di colmare il divario competitivo che scontiamo con i partner europei: su questo fronte abbiamo registrato ottimi risultati nel 2021, e sono sicuro che l’indice Desi (il digital economy and society index dell’Unione Europea) del 2022 li rifletterà”.

Il PNRR

Ad oggi, ha spiegato il ministro Colao parlando dello stato dell’arte del Piano nazionale di ripresa e resilienza per quanto riguarda la transizione digitale, “dei 19,8 miliardi di spesa per la digitalizzazione del Paese” previsti dal Pnrr “ne abbiamo già assegnati 9,5: la quota rimanente andrà per la digitalizzazione della Pa e la sanità digitale e verrà attuata a partire da marzo ed entro l’estate”. Per la sanità digitale, in particolare, l’obiettivo è creare un sistema “in cui processi di cura e assistenza siano erogati più rapidamente, con tempi di attesa e brevi e ricerca scientifica che avanzi più velocemente grazie all’interconnessione dei dati. Entro il 2002 avremo l’infrastruttura dei dati sanitari, già da giugno ogni regione avrà a disposizione tutte le informazioni necessarie per l’adeguamento dei propri sistemi”.