In Poste 25mila ingressi. Sarà neoassunto un lavoratore su quattro

Per Poste Italiane il 2024 sarà l’anno di atterraggio dell’ultimo piano industriale, presentato a marzo 2021 dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante. Allo stesso tempo, il 2024 sarà l’anno in cui la società vedrà l’ingresso di una forza lavoro rinnovata.

Il ricambio generazionale

Il programma di Poste Italiane è stato raccontato in un articolo del Sole 24 Ore. I nuovi assunti avranno competenze utili a supportare lo sviluppo di un business in continua evoluzione. Per il ricambio generazionale in corso sono state rafforzate anche le collaborazioni con diversi atenei e le iniziative di employer branding. Gli ultimi due piani stanno portando in azienda 25mila neoassunti, di cui circa 3.400 solo lo scorso anno. Una delle aree a cui il gruppo sta rivolgendo la massima attenzione è quella dei consulenti finanziari.

Abbassamento dell’età media

Il rafforzamento della rete porterà Poste ad avere circa 10mila professionisti, 2mila in più degli attuali 8mila, entro il 2024. I nuovi arrivati, in generale, permetteranno di rinnovare il 25% della forza lavoro entro il 2024. Tra gli obiettivi del piano industriale di Poste italiane c’è anche un abbassamento dell’età media dei 120mila lavoratori a 49,2 anni.

Il personale di Poste

Attualmente, nell’organico di 120mila risorse convivono quattro generazioni di dipendenti, con un’età media di poco superiore a 49 anni. Il 21% sono under 40, mentre il 55% sono donne. La quota femminile è del 44% dei componenti del Cda e del 59% dei direttori di ufficio postale. L’ambiente lavorativo di Poste, inoltre, si è dimostrato come uno dei migliori d’Italia, come sottolineato in diverse classifiche.

I progetti di formazione

Se il primo intervento per il rinnovamento delle Poste riguarda i nuovi ingressi, il secondo, non meno importante del primo, riguarda la riqualificazione e riconversione professionale. Dal 2020 al 2024, la società ha infatti previsto 25 milioni di ore di formazione, erogate attraverso la Corporate University. L’attenzione alla formazione non è però solo tecnico specifica. La formazione è anche orientata e finalizzata a garantire che tutte le persone abbiano competenze di base equivalenti. Uno dei pilastri del piano è proprio la “diversity & inclusion”. Nei progetti e nelle iniziative aziendali per l’acquisizione delle competenze rientrano anche il mentoring e il coaching. Lo scopo è di contaminare le esperienze e le competenze che appartengono a generazioni diverse.