Il modello di Poste Italiane per orientare i giovani al mondo delle aziende

L’importanza dell’orientamento dei giovani verso il mondo delle aziende rappresenta un tema rilevante, soprattutto in un periodo contrassegnato da spiccata competitività e profonda esigenza assunta dal mercato del lavoro. Il modello di Poste Italiane per orientare i giovani verso il mondo delle aziende e ridurre il disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro è salito così “in cattedra” nel programma di Rai Scuola “Open doors” (incontri online di informazione e orientamento per i manager del futuro), ospitando l’intervento di Pierangelo Scappini, Responsabile Risorse Umane e Organizzazione di Poste Italiane, il quale, dopo aver sottolineato il ruolo che l’Azienda ha avuto durante il difficile periodo della pandemia, ha illustrato il modello vincente di business intrapreso da Poste, incentrato su sostenibilità e innovazione: “La nostra azienda – ha dichiarato Scappini – vuole essere campione di sostenibilità e rappresentare un punto di riferimento in questo settore. Il nostro nuovo piano industriale, che non a caso si chiama “Sostenibilità e Innovazione”, è incentrato sulla tradizionale vocazione sociale di Poste, alla quale oggi desideriamo unire concetti cardine, quali innovazione e digitalizzazione, elementi che sono in grado di creare un importante valore per tutti i nostri clienti e per l’intera comunità”.

Manager e leadership

Quindi, alcune utili indicazioni, quelle del Responsabile Risorse Umane e Organizzazione di Poste Italiane, rivolte a tutti i giovani che si orientano verso il mercato del lavoro, in particolare nel rapporto con le aziende. Una significativa indicazione può essere tratta dalla definizione del modello di leadership che, secondo il responsabile delle Risorse Umane e Organizzazione di Poste Italiane, oggi si deve basare su “visione e ascolto, nonché su curiosità e coltivazione delle differenze. Le differenze rappresentano il substrato di un tessuto organizzativo che deve essere in grado di affrontare gli imprevisti – ha aggiunto il dottor Scappini nel suo intervento a Rai Scuola – e che sia catalizzatore e facilitatore dell’emersione dei talenti. In quest’ottica, va aggiunto che la figura del leader non deve essere scissa da quella del manager: occorre solo comprendere il momento in cui si attivano le due figure. Perché il manager deve essere colui che pianifica, mentre il leader deve tracciare la direzione che si deve intraprendere. Il manager, in pratica, organizza; mentre il leader allinea le persone alle strategie e ai valori. E ancora: il manager controlla e risolve i problemi; il leader motiva ed ispira”.

Qui sopra, il servizio del TG Poste.