Dai pannelli per l’energia alle card di plastica riciclata: Poste Italiane è sempre più green

Una realtà dinamica, moderna e al passo con i tempi: Poste Italiane è sempre più green dal punto di vista ambientale, sia per i servizi tradizionali, che per quelli più moderni e digitali. Insieme a tanti obiettivi significativi da raggiungere, considerato che il gruppo guidato dall’AD Matteo Del Fante si è impegnato a ridurre le proprie emissioni del 30% entro il 2025 e ad azzerarle in termini netti, raggiungendo la cosiddetta carbon neutrality, entro il 2030.

Il progetto Smart Building

La strategia di Poste è stata riassunta dal Condirettore Generale Giuseppe Lasco, ripresa dalle colonne di Green&Blue di Repubblica, mensile di notizie, analisi, studi, approfondimenti e interviste sull’universo dell’ambiente e della sostenibilità. Lasco spiega che “l’azienda sta agendo principalmente sull’efficientamento energetico degli immobili e sulla logistica, nostra e dei nostri partner. Abbiamo scelto di efficientare gli immobili – ha chiarito – attraverso il progetto Smart Building, che punta al monitoraggio dei consumi, delle condizioni climatiche all’interno e all’esterno degli edifici e all’attuazione automatica di sistemi di regolazione e gestione degli impianti di condizionamento, riscaldamento e illuminazione”. Non a caso, Poste è proprietaria di uno dei parchi immobiliari più grandi d’Italia e dunque, partire proprio dagli uffici e dai palazzi nella lotta alle emissioni, rappresenta una strategia chiara, precisa e lungimirante.

Lotta alle emissioni e ottimizzazione energetica

Il progetto di Poste è davvero articolato e si basa inoltre su una massiccia installazione di pannelli fotovoltaici, proprio per garantire quel progetto di ottimizzazione energetica di cui si diceva. Fino ad oggi, in base a quanto annunciato da Giuseppe Lasco, “sono già state rese più efficienti oltre 650 sedi”. L’idea di un progressivo passaggio alle fonti rinnovabili, dunque, rappresenta per Poste un progetto che prosegue spedito. E i dati sembrano già confortanti: lo scorso anno, Poste ha consumato un totale di 4.157.939 Giga joule (GJ), di cui 1.588.317 provenienti proprio da fonti rinnovabili.

L’esempio di Landriano

Un emblema della decisa svolta green dell’azienda è senza dubbio il tetto del centro logistico di Landriano (Pavia), per il quale la società ha investito 60 milioni e sul quale sono stati installati 2.500 pannelli fotovoltaici di ultima generazione, che producono energia elettrica in grado di coprire l’80% dei consumi dell’impianto, riducendo di 210 tonnellate le emissioni annue di anidride carbonica. Costruito su una superficie immensa, Landriano è il più grande hub d’Italia per l’e-commerce e per i servizi di corriere espresso. Anche in questo caso, i numeri fatti segnare da Poste e riportati da Repubblica sono davvero impressionanti: i 600 addetti del centro logistico lavorano 300mila pacchi al giorno. Il lavoro di organizzazione e smistamento è reso agevole grazie ad un moderno sistema che si basa su una particolare tecnologia, che si avvale di ben 17 robot in grado di semplificare tutte le attività. Si tratta – come di recente dichiarato dall’Amministratore Delegato Del Fante – “di un ulteriore passo nel processo di trasformazione dell’infrastruttura logistica di Poste Italiane che punta sull’innovazione e sulla sostenibilità per rispondere al meglio alle nuove abitudini di acquisto online degli italiani. Si tratta di un’infrastruttura strategica che ci consente di sviluppare la rete logistica lungo tutta la catena del valore e ci permette di sfruttare il pieno potenziale di crescita derivante dall’e-commerce”.

Pacchi, lettere e flotta green

Anche la consegna dei pacchi e delle lettere si sta indirizzando sempre più verso una svolta di sostenibilità, tanto che l’obiettivo dell’azienda è quello di ridurre le emissioni del 40% al 2025. Anche in questo caso, già oggi i numeri segnano un’importante inversione di tendenza: a ridotto impatto ambientale è già il 15,4% della flotta di Poste Italiane. E l’asticella di Poste al 2025 è fissata al raggiungimento di 27800 esemplari green. A ciò si aggiunge la politica di Poste sempre più orientata verso la consegna in centri unici, luoghi in cui i clienti possono comodamente recarsi per il ritiro di quanto ordinato.

Prodotti, una svolta sostenibile

Sul fronte dei prodotti è alta, da parte dell’azienda, l’attenzione verso la sostenibilità: la nuova offerta finanziaria di Poste sta introducendo dei fondi certificati green che applicano la tassonomia europea, mentre le nuove carte PostePay utilizzano plastica riciclata dagli oceani, così come le carte Sim dell’offerta telefonica sono ecocompatibili, con la prospettiva, neppure troppo lontana, di renderle presto completamente elettroniche.

Un’azienda etica

Ma Poste è anche l’azienda italiana a cui sta più a cuore il benessere e la soddisfazione dei propri dipendenti: “Mettiamo i nostri dipendenti sempre al centro del nostro progetto – ha sottolineato il Condirettore Generale Giuseppe Lasco, sul mensile Green&Blue – con una serie di misure dedicate al welfare o all’uguaglianza salariale. E anche per questo motivo che abbiamo rafforzato la nostra governance con processi e linee guida volti a massimizzare l’etica. Crediamo, infatti, che per costruire una strategia effettivamente sostenibile, sia fondamentale concentrarsi sull’etica dell’azienda”. Parole alle quali ha fatto immediatamente seguito la partenza di progetti orientati decisamente in questo senso: già dalla metà di giugno, infatti, per gli oltre 120mila dipendenti e per i pensionati del Gruppo Poste, è partita un’offerta di energia elettrica che si contraddistingue per essere 100% green. Tale energia è prodotta da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili, anche con l’obiettivo di annullare o ridurre i gas serra. Tra i progetti di Poste vi è anche quello di diventare, entro i prossimi tre anni, uno dei maggiori fornitori in Italia nel mercato retail dell’energia elettrica e del gas naturale, con la prospettiva di tagliare il traguardo dei 600mila clienti nel 2023, per poi salire a un milione l’anno successivo e a un milione e mezzo nel 2025.