ricchezza italiani

Italia maglia rosa in Europa per tasso di indebitamento e ricchezza finanziaria netta. Lo rileva una ricerca della Fabi. Rispetto al reddito disponibile, in Italia la percentuale di indebitamento è pari allo 0,6%, mentre in Francia è all’1%, poco sopra lo 0,9% di Germania e Spagna. Ne consegue che la ricchezza finanziaria netta è, rispetto al reddito disponibile, pari al 3,4% in Italia, al 2,8% in Francia, al 2,6% in Germania e al 2,5% in Spagna.

Sostenibilità finanziaria

Se guardiamo ai dati del 2021, la media di reddito disponibile che gli italiani impegnano per i prestiti è, quindi, ben tre volte più bassa della media europea e, se a questo si aggiunge il dato sulla ricchezza finanziaria netta posseduta dalle famiglie, l’Italia vanta non solo il primato della prudenza, ma anche della sostenibilità finanziaria.

Il rispetto degli impegni

Per i prestiti finanziari, più di noi spendono paesi come Germania, Francia, Spagna e se è vero che il debito permette alle famiglie di attutire gli shock e che la crisi globale ha aumentato la loro incertezza finanziaria, è altrettanto evidente che gli italiani spendono meno per indebitarsi e sono disposti a difendere gli impegni già assunti con le proprie risorse finanziarie. A fine 2021, anche il tasso di indebitamento finanziario delle famiglie italiane rispetto ai mutui è il più basso d’Europa, con un distacco rilevante di 3 punti base con Francia, Germania e Spagna.

Ricchezza finanziaria

Ammonta a oltre 5.256 miliardi di euro, con una crescita di quasi 1.700 miliardi (+50%) nell’ultimo decennio, la ricchezza finanziaria degli italiani. La liquidità, secondo la Federazione autonoma bancari italiani, resta la forma preferita di allocazione del risparmio: il contante, ancora una volta “il più amato dagli italiani”, è cresciuto di 509 miliardi (+45%), dai 1.119 miliardi del 2011 ai 1.629 miliardi del 2021, con la percentuale di denaro lasciato su conti correnti e depositi stabile al 31% del totale delle masse.

Polizze in crescita

Se le obbligazioni sembrano destinate a una vistosa riduzione nei portafogli dei risparmiatori (-67%, da 712 miliardi a 233 miliardi, con un crollo di 479 miliardi), le polizze assicurative stanno conquistando, invece, uno spazio sempre più significativo tra le preferenze delle famiglie: con 680 miliardi erano, nel 2011, il 19% del totale degli investimenti, cifra cresciuta di ben 533 miliardi (+78%), a dicembre scorso a quota 1.213 miliardi, pari al 23% dei risparmi complessivi.