Di seguito l’articolo dell’Amministratore Delegato di SDA, Gabriele Di Marzio, apparso sul sito britannico sustainabilityvoice.
Il boom dell’e-commerce in Italia e nel mondo ha reso i consumatori sempre più consapevoli e sensibili all’importanza della sostenibilità ambientale del modello logistico. Di conseguenza, i merchant non possono ignorare questo impegno etico quando costruiscono piattaforme di e-commerce e scelgono i propri fornitori. In altre parole, le modalità di spedizione e consegna giocano un ruolo chiave nell’esperienza di acquisto e nella soddisfazione dei consumatori. La sostenibilità è ormai un concetto condiviso e radicato tra i consumatori. Recenti studi condotti da Poste Italiane sul comportamento dei consumatori hanno dimostrato che oltre il 40% degli intervistati si dichiara molto interessato alle tematiche “green” e il 30% acquisterebbe una spedizione, se questa fosse effettuata tramite un veicolo elettrico, con carburanti ecologici, o tramite processi di consegna ottimizzati e in imballaggi riciclabili/riciclati. Inoltre, l’ultimo rapporto sulle tendenze e gli approfondimenti di Google pone anche la sostenibilità al centro delle scelte di acquisto. Il 78% degli intervistati rinuncerebbe a un brand noto in favore di uno più attento alla sostenibilità. Investire in sostenibilità per le aziende di e-commerce, sia B2B che B2C, assume quindi una valenza strategica di business: le politiche ambientali rendono le aziende più competitive in termini di riduzione dei costi, nel miglioramento del rating e nella performance economica, con un effetto positivo anche sulla brand reputation. Il tema della sostenibilità ambientale e dell’impronta di carbonio diventa ancora più importante per le aziende che offrono servizi di trasporto e corriere espresso che, da un lato, sono spinte a certificare i propri prodotti come elemento distintivo della propria offerta e, dall’altro, esse stesse necessitano per ridurre, compensare e monitorare l’impatto ambientale della propria attività e implementare le politiche ESG nel proprio bilancio.
Tendenze attuali per ridurre al minimo l’impatto ambientale della logistica
Gli operatori logistici devono fornire al mercato dell’e-commerce un servizio “su misura” per il destinatario: maggiore flessibilità e personalizzazione dei servizi, tempi di consegna dilazionati su tempi più lunghi per agevolare chi attende l’arrivo del corriere, l’integrazione della propria rete con una vasta e facilmente accessibile rete di punti fisici, oltre ovviamente a garantire i tempi di consegna. Allo stesso tempo, la sfida degli ultimi decenni è quella di ridurre le emissioni. Ci sono tre tendenze globali che i corrieri espressi stanno adottando per ridurre il loro impatto. La prima riguarda gli asset: gestione più efficace della flotta, investimenti nel parco automezzi da adeguare con mezzi più ecologici e algoritmi avanzati per la pianificazione delle attività di consegna, investimenti in immobili logistici green, dai materiali di costruzione all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, e una maggiore efficienza del carburante, nonché il riciclaggio dei residui durante tutto il processo. Il secondo riguarda il packaging, come il crescente utilizzo di materiali innovativi (biodegradabili, riciclabili, compostabili) e l’utilizzo di imballaggi riutilizzabili per il reso degli articoli in un’ottica di ulteriore circolarità. La terza e ultima tendenza riguarda i modelli di servizio. Ad esempio, l’introduzione di strumenti per il calcolo e la misurazione delle emissioni di CO2 generate dalle spedizioni, l’utilizzo di reti di prossimità per concentrare le spedizioni e ridurre gli impatti della logistica dell’ultimo miglio e l’introduzione di soluzioni di logistica inversa più sostenibili (come la possibilità di all’e-shopper di inviare un reso senza dover stampare l’etichetta). Si tratta, inoltre, di iniziative di compensazione delle emissioni di CO2 generate dalle attività logistiche nonché di sistemi di monitoraggio del livello di inquinamento ambientale attraverso rilevatori mobili posti sui veicoli. Inoltre, secondo l’Osservatorio Contract Logistics 2021 del Politecnico di Milano, tra le soluzioni di logistica green più citate ci sono l’aumento della saturazione, la riduzione dei resi a vuoto e il cosiddetto “modal shift”.
La transizione verde
In questo contesto di maggiore consapevolezza diffusa della sostenibilità ambientale, sono stati individuati specifici obiettivi ESG per il settore della logistica:
- Ridurre le emissioni della flotta postale
- Aumentare la quota di veicoli a basse emissioni (elettrici, ibridi, a basse emissioni) della rete del corriere espresso
- Aumentare la quota di veicoli ecologici (ibridi, a basse emissioni) del trasporto di linea
Sostituire il parco auto aziendale con veicoli ecologici
L’introduzione di soluzioni Paperless può rendere più efficienti i processi di raccolta, riducendo l’impatto ambientale della logistica dei resi. In questo modo l’etichetta di reso viene stampata quando necessario, risparmiando carta, tempo e risorse. Infine, per calcolare, in termini economici, il valore generato dall’introduzione dei nuovi veicoli in flotta, Poste Italiane ha adottato una metodologia di valutazione degli investimenti che misura gli impatti economici, ambientali e sociali che un determinato progetto o attività genera per l’azienda e la collettività. Questo è solo un esempio chiave di come l’innovazione può essere combinata con obiettivi generali di sostenibilità e consapevolezza ambientale per creare nuovi modelli di business o modificare quelli esistenti.