Poste Storie, un viaggio attraverso gli strumenti di lavoro di Poste

All’interno di uno spazio espositivo come “Poste Storie”, la Mostra Interattiva allestita a Roma a piazza San Silvestro per rivivere la storia e i valori dell’Azienda fondata nel 1862, non poteva mancare uno specifico riferimento agli “strumenti di lavoro”, attraverso un percorso tematico che, in maniera suggestiva, presenta e analizza alcuni tra gli oggetti “iconici” che hanno scritto i 160 anni di Poste e del Paese.

L’iconica figura della bicicletta

A cominciare dalla bicicletta, che viene adottata a partire dal 1900 dai postini. Si tratterà di una vera e propria rivoluzione (anche culturale), oltre che di uno strumento che rappresenterà il principale mezzo postale per tutta la metà del secolo scorso. All’iconica figura della bicicletta si lega una curiosa storia che riguarda il grande Felice Gimondi, uno dei più grandi campioni del ciclismo mondiale, vincitore di un Tour de France e di tre Giri d’Italia. Il ciclista bergamasco era conosciuto come “il figlio della postina di Sedrina”, dal nome del suo paese natio, appunto, in provincia di Bergamo. Se il campione iniziò ad andare in bicicletta, lo deve proprio alla sua anticonformista mamma, la signora Angela Salvi, che imparò ad utilizzare la bicicletta prendendola in prestito dal fattorino dello stabilimento del cotonificio di Zogno nel quale lavorava. E così, quando la signora Angela diventò “la postina di Sedrina”, iniziò a portare le lettere utilizzando la bici. Si trattava qualcosa di impensabile per l’epoca. Una passione che ben presto contagiò anche il piccolo Felice, che a 10 anni ebbe la sua prima bici e iniziò ad aiutare la madre nella consegna della corrispondenza, fino a diventare un postino effettivo. ll portalettere, dopotutto, con il bello o il cattivo tempo, pedalava con la sua bici portando gioie, speranze, dolori, recando a destinazione la lettera che, davvero, poteva cambiarti la vita.

La borsa del postino a Poste Storie

Tra i tantissimi strumenti in esposizione all’interno dell’isola tematica “Strumenti” di Poste Storie non poteva di certo mancare la fedele compagna di tante giornate, sempre al fianco di ogni portalettere: la leggendaria borsa di cuoio, tra i segnali distintivi più caratteristici di ogni postino. Si chiamava “bolgetta” ed era uno strumento utilissimo. Il compito del portalettere era quello di distribuire le corrispondenze a domicilio. Ma, laddove non arrivava la bicicletta, dovevano farlo a piedi, inerpicandosi nei luoghi più sperduti, per un raggio d’azione di chilometri. Dunque, ben si comprende come quella borsa, così funzionale e capiente, rappresentasse per molti postini uno strumento da cui non si separavano mai.

Il postino diventa digitale: il palmare

Un viaggio affascinante, dicevamo, che a Poste Storie si conclude idealmente con la presentazione del più moderno strumento di supporto del postino: il palmare. Tramite il palmare in dotazione ai portalettere, arriva a casa dei cittadini una serie di servizi innovativi. Il palmare in dotazione, infatti, rende più veloci e efficaci le operazioni a valore aggiunto: il pagamento dei contrassegni, il recapito su appuntamento, il ritiro a domicilio della posta registrata e persino la prenotazione del vaccino anti Covid 19.

“Poste Storie” è aperto al pubblico, presso l’Ufficio Postale di Piazza San Silvestro, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 12.

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