“Nell’era digitale vincono le aziende che possono contare sul patrimonio di conoscenze più ricco”: le parole di Giuseppe Lasco, Direttore Generale di Poste Italiane, aprono un articolo dell’inserto “L’Economia” del Corriere della Sera, che ricorda: primo datore di lavoro in Italia con oltre 119.000 dipendenti, Poste Italiane è impegnata nello sviluppo e nella valorizzazione delle proprie risorse umane, infatti già nel 2017 è iniziato un importante percorso di trasformazione. Negli ultimi sette anni sono state effettuate 30.000 assunzioni ed entro il 2028 l’azienda ne prevede ulteriori 19.000. I nuovi ingressi hanno contribuito a un significativo abbassamento dell’età media del personale, passata da circa 50 anni a 47,5. Oggi il 57 per cento dei dipendenti ha meno di 51 anni (contro il 46 per cento del 2017) mentre il 28 per cento ha meno di 40 anni. Anche il livello di istruzione è in crescita, con il 23 per cento dei laureati nel 2023 contro il 12 per cento nel 2017. Le lauree più richieste sono nelle materie STEM.
Il piano The Connecting Platform
All’interno dell’azienda, ricorda l’inserto economico del quotidiano di Via Solferino, lavorano attualmente quattro diverse generazioni. “La valorizzazione del capitale umano – sono le parole di Lasco – è uno dei pilastri del nuovo Piano industriale The Connecting Platform e delle strategie di sviluppo. Inoltre, politiche di selezione del personale hanno ringiovanito l’età media dei dipendenti e favorito l’ingresso di saperi nuovi e approfonditi il cui contributo sarà importante per affrontare le sfide future”. Il 53 per cento della forza lavoro di Poste Italiane è infatti costituito da donne anche nelle posizioni apicali, considerato che il 46 per cento dei quadri e dirigenti e il 60 per cento dei direttori degli uffici postali sono donne. Una grande attenzione viene dedicata alla formazione, dal 2017 sono state erogate circa 37 milioni di ore e, solo nel 2023, le ore di formazione hanno raggiunto 6,5 milioni, anche con percorsi specifici. “I programmi di formazione rappresentano una delle voci più significative negli investimenti di Poste Italiane. Nel nuovo Piano industriale sono previste 25 milioni di ore di aggiornamento per i dipendenti, una media di 52 ore pro-capite. Grazie poi all’accordo di collaborazione con alcuni tra i più prestigiosi atenei italiani, saranno realizzati spazi formativi e poli tecnologici di eccellenza riservati ai dipendenti”.
Il valore del welfare
L’Economia del Corriere della Sera ricorda infine che Poste Italiane è impegnata a migliorare la soddisfazione e il benessere dei dipendenti offrendo piani di assistenza sanitaria complementare e favorendo campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione. Per supportare le famiglie, mette a disposizione gli asili nido aziendali e le borse di studio per i figli dei dipendenti. Inoltre, con il programma Poste Mondo Welfare, viene data la possibilità ai lavoratori di convertire del tutto o in parte il premio di risultato in beni e servizi, esenti da tassazione.