Roma, 6 mar – Nel 2018, il volume di disinformazione online ha raggiunto il livello massimo in corrispondenza delle elezioni politiche del 4 marzo e della successiva formazione del nuovo governo. In media, la disinformazione ha interessato l’8% dei contenuti informativi online prodotti mensilmente lo scorso anno e ha riguardato soprattutto argomenti di cronaca e politica (nel 53% dei casi) e notizie di carattere scientifico (18% dei contenuti di disinformazione). Per quanto riguarda invece le notizie con argomento l’Unione europea, il 7% dei contenuti online è stato prodotto da fonti (siti e pagine/account di social network) di disinformazione. Il 15% della disinformazione sui contenuti online ha riguardato l’immigrazione e l’11% dei contenuti fake ha riguardato il terrorismo.

Questo il quadro tracciato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nel primo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online.

“Sia nel periodo elettorale che nei mesi successivi del 2018, le vicende politiche e di governo, la cronaca nera, le teorie pseudoscientifiche e la salute sono state tra le principali tematiche oggetto di disinformazione”, spiega l’Agcom. I siti di disinformazione diffondono soprattutto notizie su argomenti polarizzanti, atti a diventare oggetto di propagazione virale attraverso i social network (e le altre piattaforme online).

Considerando i temi rilevanti per l’Ue individuati da Eurobarometro, l’immigrazione viene indicato tra i 3 più importanti da quasi il 60 % dei cittadini. Seguono, con quote vicine al 50 % , le questioni legate alla situazione economica del Paese e alla disoccupazione; anche cambiamento climatico e terrorismo figurano nella classifica dei primi 5 temi ritenuti di maggiore valenza per l’Ue, con quote rispettivamente pari al 33 % e al 24 %.