Roma, 4 apr – Le Associazioni bancarie di Austria, Croazia, Danimarca, Germania, Italia, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Slovenia “rilevano che l’articolata e dettagliata regolamentazione finanziaria comporta per le banche di medie e piccole dimensioni, in particolare, oneri e costi sproporzionati: oltre l’80% di esse ha sede negli Stati in cui operano queste Associazioni. Nonostante il pacchetto di riforma del settore bancario della Ue abbia introdotto una prima serie di misure, tese ad alleggerire gli oneri di compliance alle norme per tali istituti, appaiono necessari ulteriori interventi. Come illustrato in un position paper condiviso tra le nove Associazioni, tra cui Abi, i principali ambiti di potenziale intervento appaiono le disposizioni in materia di rendicontazione e remunerazione”. Lo si legge in una nota diffusa dall’associazione bancaria italiana.

“L’obiettivo, si legge nel documento congiunto, non è mettere in discussione una regolamentazione il cui impianto è adeguato: gli stessi requisiti patrimoniali e di liquidità devono continuare a essere applicati in presenza dei medesimi rischi. Alcune misure appaiono tuttavia non pienamente coerenti, considerando le dimensioni delle banche coinvolte, né contribuiscono alla stabilità finanziaria. Ne derivano dunque costi indubbiamente sproporzionati rispetto ai benefici perseguiti”, prosegue il testo.

A titolo di esempio, “cita i requisiti di rendicontazione, che si traducono in una quantità enorme di pagine e dati da gestire, con sforzi notevoli da parte delle banche, in termini sia di tempo che di risorse, assolutamente sproporzionati rispetto ai benefici ottenuti ai fini della stabilità finanziaria. Le Associazioni caldeggiano pertanto il completamento del mandato dell’Eba affinché l’Autorità possa definire, assieme ad altri aspetti, raccomandazioni finalizzate a ridurre i requisiti di rendicontazione”.

Un altro ambito di interesse sono le regole in materia di remunerazione. “Nonostante siano rilevanti soltanto per un numero limitato di banche di grandi dimensioni, tali complesse norme – conclude il documento – devono essere applicate da tutti gli istituti di credito in egual misura, con gli ingenti oneri che ne derivano in termini di tempo e risorse impegnate”.