Milano, 18 giu – Nel pianeta delle criptovalute non si muove soltanto Facebook. Secondo i calcoli dell’Osservatorio Blockchain e Distribuited Ledger del Politecnico di Milano, oggi sono 2.238 le monete alternative, con altre aziende multinazionali che guardano il settore con interesse. Anche Telegram si sta muovendo da oltre un anno per creare una valuta che possa essere utilizzata globalmente, consentendo trasferimenti di denaro p2p in tutto il mondo e ulteriori funzionalità.

La scommessa di Facebook “non è un attacco al sistema bancario” perché con il lancio di Libra il social network “non si pone come antagonista ai moderni player del settore finanziario”, ha spiegato Valeria Portale direttore dell’Osservatorio commentando il lancio della criptovaluta presentata da Zuckerberg. “Le banche non devono temere di essere già sconfitte dall’avanzata di criptovalute come quella di Facebook. Ma non possono certamente stare a guardare, perché gli equilibri potrebbero mutare velocemente”, ha sottolineato.

“Per ora il mondo bancario rimane molto forte perché il settore dei pagamenti richiede ai player asset fondamentali senza i quali non è possibile competere: fiducia dei consumatori, accettazione, velocità del processo di pagamento e l’accesso ai fondi dei consumatori”, ha detto la Portale. In futuro, però, “altri asset, che oggi non sono fondamentali, potrebbero rappresentare un vantaggio competitivo”, come la capacità di garantire funzioni aggiuntive, il controllo e l’utilizzo dei dati o il coinvolgimento dei clienti.

Il progetto della società di messaggistica istantanea è denominato Telegram Open Network (Ton) e ha raccolto quasi 2 miliardi di dollari tramite una Initial Coin Offering (Ico) riservata a investitori istituzionali: “Il lancio ufficiale – ha detto Portale – dovrebbe avvenire a fine ottobre 2019, anticipando di qualche mese Libra, che invece dovrebbe diventare operativo nel corso del 2020”.