Roma, 4 ott – Il procuratore generale degli Stati Uniti William Barr e altri funzionari statunitensi, britannici e australiani stanno premendo su Facebook per offrire alle autorità un modo per leggere i messaggi crittografati inviati dagli utenti, riaccendendo le tensioni tra le società tecnologiche e le forze dell’ordine.

WhatsApp, di proprietà di Facebook, ha già la crittografia end-to-end, il che significa che nemmeno Facebook può leggere il testo dei messaggi. Facebook prevede di estendere in futuro tale protezione a Messenger e a Instagram Direct.

Ma le autorità Usa chiederanno a Facebook di non introdurre tale passo come risulta da una lettera aperta al CEO di Facebook Mark Zuckerberg una cui copia è stata anticipata dall’Associated Press. Sulla stessa iniziativa aveva anche scritto il sito BuzzFeed.

“Le aziende non devono progettare deliberatamente i propri sistemi in modo da impedire qualsiasi forma di accesso ai contenuti, anche per prevenire o indagare sui reati più gravi”, hanno scritto.

Il problema è sintetizzato da due esigenze contrapposte: mentre le forze dell’ordine vogliono un modo per leggere i messaggi analogo alle intercettazioni telefoniche per le telefonate, gli esperti di sicurezza affermano che concedere alla polizia tale accesso rende i messaggi non sicuri per tutti.