Roma, 21 giu. – Sono 27.041 i ricorsi presentati nel 2018 all’Arbitro bancario finanziario (Abf) e per la prima volta sono in calo (-12%). Lo afferma la Banca d’Italia nella relazione annuale sull’attività dell’Abf. “Sebbene il numero rimanga considerevole – sottolinea Via Nazionale – per la prima volta dall’istituzione dell’Abf se ne registra una diminuzione rispetto all’anno prima (-12%). Al calo ha contribuito anche l’allineamento in fase di reclamo agli orientamenti consolidati dei collegi da parte degli intermediari”.

La riduzione dei ricorsi “ha riguardato in particolare quelli in tema di estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione (-22%). Sulla dinamica ha inciso l’adozione da parte della Banca d’Italia, nella sua attività di supervisione, degli orientamenti di vigilanza sui prestiti contro cessione del quinto”.

Nel 2018 le pronunce dell’Arbitro sono aumentate: 37% in più rispetto al 2017. Sono stati decisi oltre 32mila ricorsi, riducendo così il numero delle controversie pendenti. Nel 69% dei casi “l’esito è stato sostanzialmente favorevole ai clienti, con l’accoglimento totale o parziale delle richieste formulate (47%), oppure con la dichiarazione della cessazione della materia del contendere per l’accordo intervenuto tra le parti (22%)”.

La durata media della procedura è stata di 266 giorni, inferiore a quella massima prevista dalla normativa (270, incluso il periodo di proroga per la complessità del contenzioso). Nel primo trimestre del 2019 la durata è scesa a 237 giorni. Bankitalia “sta lavorando a una nuova procedura informatica di supporto che consentirà di migliorare ancora l’efficienza del sistema”.

Dall’avvio del sistema nel 2009, aggiunge Palazzo Koch, “oltre 104mila clienti di banche e intermediari finanziari hanno ottenuto una risposta alle proprie contestazioni attraverso le decisioni dei collegi dell’Abf. Gli operatori adempiono nella quasi totalità dei casi alle pronunce dell’Arbitro, nonostante queste non siano vincolanti. Negli ultimi tre anni ai ricorrenti sono stati riconosciuti più di 54 milioni di euro”.