Roma, 9 lug  – Carlo Azeglio Ciampi difese l’autonomia della Banca d’Italia dai tentativi di ingerenza della politica. È il messaggio finale dell’intervento del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, a un convegno in Via Nazionale per ricordare l’ex-presidente della Repubblica, nato a Livorno nel 1920 e scomparso tre anni fa. E “prima ancora di essere uomo delle istituzioni – ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Governatore – è stato un grande italiano e un grande europeo. Ciascuna delle altissime responsabilità ricoperte venne da lui sempre esercitata con riguardo all’Italia e all’Europa, intese come indissolubilmente connesse”.

Visco ha citato le parole del suo predecessore, quando osservava: “‘Ho servito il paese sempre all’interno delle istituzioni: quattro anni nell’istituzione-esercito, due anni nell’istituzione-scuola, 47 anni nell’istituzione Banca d’Italia, poi l’istituzione Palazzo Chigi, il Tesoro, il Quirinale. Insomma, io credo fermamente nel valore alto delle istituzioni. Sono il vero ancoraggio del paese'”.

“Lo sono – ha proseguito Visco – anche perchè incarnano e presidiano quella indispensabile distinzione delle responsabilità che Ciampi fece sua personalmente, prima come banchiere centrale, difendendo strenuamente l’autonomia dalla politica, dopo mettendo a disposizione della politica, dell’arte di governare nel senso più alto, la propria cultura istituzionale, la propria saggezza.
La sua ispirazione continua a essere per la Banca d’Italia un punto di riferimento essenziale per svolgere in piena coscenza i compiti che le sono affidati”.

“Ciampi – ha spiegato Visco – divenne governatore della Banca d’Italia in un momento drammatico per l’Istituto e per il Paese. Quattordici anni dopo lasciò per assumere la Presidenza del Consiglio in un altro passaggio gravido di rischi per l’Italia”.

“Fu scelto in entrambi i casi – ha rimarcato il governatore di Bankitalia – per le sue doti. Ne aveva molte, ma probabilmente quella che lo caratterizzava maggiormente era la concezione profonda del valore civile e morale delle istituzioni. A sostenerlo nel suo percorso in Banca d’Italia così come nell’adempiere agli altissimi incarichi pubblici ai quali fu successivamente chiamato, hanno certamente contribuito ‘senso del dovere, rispetto dell’alterità, consapevolezza delle responsabilità assunte, metodo, tempo e pazienza’, ingredienti annoverati da Ciampi come base dell’apprendimento e della conoscenza”.

Nel suo messaggio, Mattarella ha rimarcato come Carlo Azeglio Ciampi abbia “speso tutta la sua vita al servizio dell’Italia”.

“Il suo straordinario percorso nelle istituzioni – ha ricordato Mattarella – lo ha reso protagonista di importanti momenti di svolta della vita del Paese: quando venne nominato Governatore della Banca d’Italia nel 1979; quando fu chiamato a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri nel 1993; quando accettò la carica di Ministro del Tesoro, nel 1996, in una fase in cui l’Italia aveva bisogno di una personalità autorevole e di piena credibilità a livello internazionale. Infine, l’unanime prestigio guadagnato gli valse, nel 1999, l’elezione al primo scrutinio alla massima Magistratura della Repubblica. In ciascuna di queste funzioni Ciampi seppe fronteggiare con determinazione e perseveranza sfide cruciali per l’economia e per la società italiana: la disinflazione degli anni ottanta, la conquista dell’autonomia della Banca centrale, la fondazione dell’Unione economica e monetaria europea e l’ingresso dell’Italia nell’euro, il ritrovamento del senso di appartenenza alla Patria”.

In particolare, ha proseguito il Capo dello Stato, “Ciampi ha legato il suo nome alla nascita dell’euro e alla partecipazione, tutt’altro che scontata, dell’Italia alla moneta unica sin dall’avvio, dimostrando, come da lui stesso affermato, ‘quanto un Paese, un popolo può fare quando si dà un grande obiettivo e verso questo obiettivo impegna le sue energie migliori’. Nel contesto attuale, l’insegnamento di Carlo Azeglio Ciampi è quanto mai prezioso e moderno. Con questi sentimenti, invio a tutti presenti i miei migliori auguri di buon lavoro”.