Blocks of ice drift on the water off the coast of Collins glacier on King George Island, Antarctica on February 1, 2018. Glaciers that melt before your eyes, marine species that appear in areas where they previously didn't exist: in Antarctica, climate change already has visible consequences for which scientists are trying to find a response and perhaps solutions for the changes that the rest of the planet can expect. / AFP PHOTO / Mathilde BELLENGER / TO GO WITH STORY BY MATHILDE BELLENGER

Roma, 16 lug – A68, il più grande iceberg mai staccatosi dalla banchisa antartica, si sta muovendo lungo il Mare di Weddell in direzione nord, dopo essere rimasto a lungo incagliato sul fondo marino tanto da rischiare di diventare la più grande isola ghiacciata del mondo.

Dopo un anno di stasi, riporta la BBC, l’iceberg è stato agganciato dalla Corrente di Weddell che lo ha fatto girare di 270 gradi trascinandolo 250 chilometri verso nord. Nonostante sia lungo 160 chilometri e profondo appena 200 metri (circa lo stesso rapporto di una carta di credito) è rimasto fino ad ora sostanzialmente integro.

A68 si è staccato dalla banchisa Larsen C nel luglio del 2017 e da allora è stato seguito da alcuni satelliti di osservazione tra cui quelli europei Sentinel-1, equipaggiati di radar in grado di osservare la superficie terrestre in qualsiasi condizione meteo e di luce (l’Antartide sta attraversando i suoi sei mesi di oscurità invernale).

Tuttavia, ha già perso alcune componenti anche di grandi dimensioni, come una delle estremità, di circa 65 chilometri quadrati, battezzata A68b e che si trova circa un centinaio di chilometri più a nord. Come la maggior parte degli iceberg del Mare di Weddell finiranno entrambi per essere agganciati dalla Corrente Circumpolare Antartica, che li avvierà verso l’Atlantico meridionale su una rotta detta “vicolo degli iceberg”.