Roma, 22 lug – L’elevata attenzione delle banche italiane verso le tematiche di sicurezza e frodi online trova conferma anche negli investimenti dedicati: oltre 300 milioni di euro investiti nel 2018 per garantire alla clientela operazioni digitali ancora più sicure. Lo riporta uno studio condotto da Abi Lab, il centro di ricerca e innovazione per la banca promosso dall’Abi, da cui emerge che la maggior parte delle realtà analizzate ha indicato un aumento o una stabilità della spesa per il 2019 destinata alla sicurezza dei canali remoti, anche con iniziative specifiche nei confronti della clientela.

Circa la metà delle banche rispondenti prevede un aumento medio (tra il 5 e il 15%) o rilevante (superiore al 15%) della spesa per i prossimi 12 mesi. Per soddisfare al meglio le esigenze di sicurezza della clientela, le banche italiane hanno sviluppato campagne di sensibilizzazione e si sono fatte promotrici di collaborazioni intersettoriali, come il CERTFin, iniziativa cooperativa pubblico-privata diretta dall’Abi e dalla Banca d’Italia finalizzata a innalzare la capacità di gestione dei rischi cyber degli operatori bancari e finanziari.

Un esempio è la campagna di sensibilizzazione “OcchioalClic” sulle buone pratiche da adottare per un utilizzo sicuro dei sistemi di pagamento digitali, promossa dal CERTFin e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni. La campagna, che si affianca alle attività già realizzate in materia di sicurezza informatica dalle singole banche, ha l’obbiettivo di educare gli utenti italiani al tema della sicurezza informatica e quindi ad adottare un atteggiamento virtuoso di buone pratiche nelle operazioni online.

Lo studio rilancia anche un breve decalogo per operare in rete in modo comodo e sicuro seguendo alcune semplici regole: cambiare periodicamente la password dell’email, dei social network, dell’internet banking e dei siti di acquisti online; aprire email provenienti solo da indirizzi noti; accedere a internet solo dal proprio computer; installare o aggiornare l’antivirus; contenere la diffusione delle informazioni personali online; usare password diverse per siti diversi.