Roma, 22 lug – Proseguirà fino al 30 novembre a Castel Del Monte la mostra dell’artista egiziano Moataz Nasr invitato dal Polo Museale della Puglia a dialogare con gli spazi del castello federiciano.

Con la curatela di Achille Bonito Oliva, opere site specifiche e nuove produzioni danno vita al progetto dal titolo The Barzakh che definisce lo spazio architettonico di Castel del Monte come la soglia tra due diversi mondi, quello Occidentale e Orientale, che si fondono nell’evidente scambio di conoscenza, citazione e contaminazione.

“Il suo attraversamento mi ha posto più domande che risposte – ha dichiarato l’artista – ho deciso così di lasciare che l’edificio mi parlasse. Già nel cortile interno, che è il cuore del castello, circondato dalla pietra che delimita la visione del cielo ho percepito la sensazione di una soglia che divideva due mondi. È il concetto di spazio liminale, centrale anche nella cultura Sufi che lo chiama “Barzakh”. Può essere stata questa l’ispirazione? Può essere stato concepito Castel del Monte come uno spazio di trasformazione e metamorfosi?”.

Nel grande vuoto ottagonale dell’atrio centrale, l’artista rende omaggio alla relazione culturale tra le religioni attraverso la scultura “Minaret” che richiama nella sua astrazione alla spiritualità della propria origine, nella forma di un minareto di legno e vetro.

La magnificenza dell’esterno viene celebrata dell’opera “Maze”, un percorso di prato, realizzato sulla geometria di parole dell’antico carattere cufico che porta al suo interno un messaggio di estrema attualità: “No religione in politica e politica in religione”.