Dalle elaborazioni effettuate sul patrimonio informativo di Eurisc – il Sistema di Informazioni Creditizie di Crif – emerge un quadro decisamente vivace relativamente all’andamento delle richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane nel secondo semestre dell’anno, che complessivamente fanno segnare un +79,3%. In particolare, sono state le Imprese individuali ad aver fatto registrare l’aumento più marcato, con un +99,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre le società di capitali hanno fatto segnare un aumento pari a +66,8%. Un’ulteriore evidenza che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro Crif è rappresentata dal calo dell’importo medio delle richieste, che nell’aggregato di imprese individuali e società si attesta a 60.021 euro (-7,6%). Si rileva, invece, un aumento nella fascia di importo compreso tra 10.001 e 50.000 euro, che complessivamente raggiunge una quota pari al 44,6% del totale. Le richieste al di sopra dei 50.000 euro, tipicamente presentate da imprese più strutturate e di dimensione maggiore, rappresentano solo il 15,8% del totale. “L’emergenza Covid-19 ha inciso pesantemente su quasi tutti i settori della nostra economia ma i provvedimenti del Governo per contenerne gli impatti hanno fornito un primo supporto concreto alle imprese, specie a quelle di piccola e piccolissima dimensione, tipicamente più fragili ed esposte a shock congiunturali così violenti e inaspettati”, afferma Simone Capecchi, executive director di Crif.