Dieci anni fa i box office italiani furono sbancati da una commedia diretta da Luca Miniero, che aveva per protagonisti i dipendenti di un Ufficio Postale nel Cilento. “Benvenuti al Sud” è uno dei maggiori successi del cinema italiano di questo secolo: ispirato a un film francese e ben interpretato da Claudio Bisio, Alessandro Siani e Valentina Lodovini, il film seppe giocare con i luoghi comuni, sovvertendoli, e proponendo una comicità tipica della grande commedia tricolore. Poste Italiane era la protagonista assoluta: sulla storia d’amore tra la sportellista e il portalettere, sul viaggio del direttore dell’Ufficio Postale e sulla vita degli altri dipendenti era incentrata una trama delicata, ironica e attuale. Lo sportello di Poste Italiane è il teatro di buona parte delle scene del film: emerge il lato umano e collaborativo degli sportellisti, in una realtà in cui il contatto e la conoscenza del cliente fanno davvero la differenza, insieme alla conoscenza dei prodotti.

Gli sketch di Franco e Ciccio
Ma per lo sportello dell’Ufficio Postale quella di “Benvenuti al Sud” (e del sequel “Benvenuti al Nord”) non si trattava di una prima sul grande schermo. Ci sono molti altri casi nei quali registi e sceneggiatori hanno utilizzato lo sportello come location per situazioni narrative, sia comiche che drammatiche. Andando indietro negli anni, si può ricordare un celebre sketch di Franco e Ciccio, pilastri della comicità italiana, dove il secondo era lo sportellista che riceveva l’altro, un pittoresco cliente. Giochi di parole e delle parti e un interplay con pochi uguali garantivano alla scena un ritmo esilarante; come quando Franco Franchi, per spedire una lettera, chiede a Ciccio un “francesco bollo”: “Francobollo vorrà dire” risponde lo sportellista e il cliente, adirato: “Non facciamo sottigliezze: francesco o franco, sempre ciccio è!”.

“Viaggi di Nozze” ed “è stato il figlio”
Comica è anche la scena che Carlo Verdone, nel film “Viaggi di Nozze”, gira all’Ufficio Postale di via Marmorata, a Roma, nel quartiere Ostiense. Giovannino, protagonista del secondo episodio del film, va dal fratello Ugo, sportellista alle Poste, per chiedergli se può aiutarlo e tenere con sé il padre Adelmo per permettergli di fare la crociera nuziale. Ne nasce un siparietto divertente, perché Ugo ha più di qualche rancore nei confronti del fratello, a causa della disparità di trattamento dei genitori nei loro confronti: “Dove vai in viaggio di nozze? A Tunisi? Io a Santa Marinella me la sono fatta la luna di miele, a casa di mio suocero!”. A fare da cornice sono gli splendidi marmi dell’Ufficio in zona Ostiense. Non solo commedia, però, abbiamo detto. Il film “È stato il figlio”, diretto da Daniele Ciprì e interpretato tra gli altri da Tony Servillo, inizia proprio in un Ufficio Postale, dove un uomo racconta alle persone presenti le vicende della disagiata famiglia Ciraulo, composta dal capofamiglia Nicola con la moglie Loredana, i figli Tancredi e Serenella e i nonni Fonzio e Rosa, che vivono in un continuo stato di precarietà