“Una lettera è una magia, un’emozione”. Qualcosa di insostituibile che Paola Quattrini, un nome storico del nostro teatro, descrive con parole di rara intensità. L’attrice ne parla con voce commossa, ricordando alcune lettere che le sono rimaste nel cuore: quelle dei fan, certo, ma anche i tanti contratti e le corrispondenze con altri grandi protagonisti del palcoscenico. “Ne ricordo una di Peppino De Filippo, che mi venne a vedere a teatro – racconta a Postenews – e dopo volle dirmi, scrivendomelo, che mi considerava un vero talento”.

Un prezioso ricordo
Un talento Paola Quattrini lo è da quando è piccola. E la sua carriera, fin dai primi anni, le riporta alla memoria dei dolci ricordi epistolari: “Recentemente ho avuto tempo di riordinare le lettere che tenevo negli scatoloni. Ce ne sono alcune, dei contratti di lavoro, dove c’è scritto ‘Alla bambina Paoletta’. Sono dolcissimi. Purtroppo, è qualcosa che non può succedere con una mail”. Per l’attrice romana “è impossibile fare a meno di queste cose, ora si è persa la magia. Alcune comunicazioni non si leggono nemmeno. Nelle lettere – prosegue – contava anche la grafia. Pietro Garinei, ad esempio, aveva un modo perfetto di scrivere: le sue lettere sono per me qualcosa di prezioso da conservare, un ricordo che mi riempie il cuore di emozioni”. Poi confessa di scrivere spesso tutt’oggi delle lettere: “Ho la mia carta intestata, con le mie iniziali. E quando rientro a casa chiedo sempre al portiere: è passata la posta? Perché anche se ormai arrivano solo comunicazioni fredde e impersonali, il portalettere è sempre una figura romantica e importante”. Alla domanda da chi vorrebbe oggi ricevere una lettera, spiega di aver chiesto alla sua adorata nipote, “che ha 15 anni, di scrivermene una. Mi ha guardato stupita: per i ragazzi di oggi è qualcosa di inconcepibile”.

Una lettera in scena
Le lettere sono parte della vita di Paola Quattrini anche quando sale sul palco. In particolare nel lavoro che da anni porta in scena, “Oggi è già domani”, con il quale sarà al teatro Manzoni di Roma dall’1 al 20 dicembre prossimi e, prima di allora, il 18 ottobre al Teatro Apollo di Crotone. “Nella scena finale – racconta – è cruciale una lettera. La lettera, quella che da anni usiamo sul palco, è ancora quella scritta dallo stesso Garinei: sulla busta c’è scritto Per Dora. È consumata, sgualcita ma fa sempre parte dello spettacolo, è ormai un oggetto di scena che ha un immenso valore emotivo, come se fosse un’attrice”. Garinei aveva acquistato il testo di “Oggi è già domani” appositamente per Paola Quattrini con un’imponente messa in scena. “Mi auguro di vedere il pubblico numeroso e sorridente a Roma – conclude l’attrice – in un momento come questo di enorme sofferenza per il teatro sarebbe un bellissimo segnale”.

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