Si chiama Pinta, è un pastore australiano e già era famosa su YouTube come protagonista del canale @QualaZampa di Irene Sofia, blogger ed istruttrice cinofila. Ma questo cane ha qualcosa in più. Si tratta infatti del primo cane al mondo ad essere stato registrato in blockchain. L’idea nasce proprio da Irene Sofia – istruttrice cinofila e riabilitatrice comportamentale – e da suo marito Marco Crotta – Formatore sulla blockchain e Blockchain Expert della Fondazione Quadrans -, che hanno pensato di utilizzare e sperimentare le infinite possibilità di questa tecnologia proprio sul loro cane. Ha preso il via così il progetto Fauna.life, la prima iniziativa che ha lo scopo di istituire un’anagrafe canina indipendente basata sulla blockchain. La prima anagrafe i cui dati rimangono inalterabili nel tempo, hanno una data certa e un proprietario/autore identificabile tramite firma digitale. I dati infatti sono “permissionless”, permettono di rendere disponibile ma non pubblica l’intera storia di ogni elemento inserito.
Dalle origini agli sviluppi futuri.
Questa caratteristica costituisce la migliore garanzia per far sì che quello che viene immesso nelle transazioni verificate corrisponda esattamente alla veridicità del dato. Il progetto nasce per gestire l’anagrafe canina ma non è limitata ai soli cani e può essere applicata a qualsiasi animale identificabile tramite microchip o altro sistema identificativo. I vantaggi della blockchain anche in ambito Pet sono notevoli. Si tratta di una tecnologia semplice, efficace ed economica. Inoltre permette di mettere in rete tutte le informazioni sinora presenti. Possono inserire i dati infatti i proprietari di cani e gatti, ma allo stesso tempo anche i volontari dei canili e gattili, così come i veterinari e gli allevatori.