“Passione: questo è il regalo più grande che mi ha fatto mio padre insieme ad un paio di scarpe da calcio. Ogni anno chiedevo lo stesso regalo e, ovunque fossi, arrivava con la cura e la puntualità di chi sapeva quanto era importante per me; perché un pacco custodisce molto di più di quello che c’è dentro”. Parola di Roberto Mancini, il prestigioso testimonial di Poste Delivery che, nello spot televisivo della campagna, riceve da suo padre il regalo che chiedeva ogni anno quando era bambino. Il voice over del CT della Nazionale accompagna nello spot il viaggio del pacco a lui destinato. Mentre il suo dono viene affidato a un portalettere che glielo consegna negli spogliatoi dello Stadio Olimpico di Roma, Mancini elogia il servizio universale offerto da Poste Italiane al Paese. Proprio come la Nazionale, la posta è “di tutti”. La maglia azzurra, oltre alle passioni che suscita, rappresenta per gli italiani un simbolo. Sono tanti i parallelismi che si possono creare tra la Nazionale di calcio italiana e un’Azienda come Poste Italiane. “Credere nelle proprie qualità è alla base di tutto: avere onestà, saper prendere decisioni importanti, anche quando sembrano difficili, fa parte della vita di tutti. E penso che lo spirito di aggregazione sia fondamentale all’interno di Poste Italiane come in una squadra di calcio”, ha commentato Mancini, intervenuto all’evento “Punto su di noi: Obiettivi. Persone. Risultati”, lo scorso 18 dicembre.

“Tifo” nazionale
In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, gli italiani fanno il loro “tifo” per i medici, gli infermieri e per tutti i lavoratori che non si sono mai fermati per dare cure e servizi alla nazione. Tra questi bisogna riconoscere il lavoro della squadra dei portalettere e di tutte le persone di Poste che servono il nostro Paese. L’unità di intenti, la generosità, lo spirito di squadra e il senso di appartenenza sono elementi fondamentali. Anche al mondo del calcio è richiesto di fare la sua parte. Da CT della Nazionale Mancini si augura che le famiglie e gli amici possano tornare a riunirsi per tifare insieme al prossimo Europeo.

I suoi esordi
Ma la domanda che chi ha visto lo spot si pone è quanto ci sia di autobiografico nel racconto di Mancini, trasferitosi da Jesi a Bologna per inseguire il suo sogno nel calcio professionistico a soli 13 anni: “Mi sono trovato benissimo nello spot perché quello che abbiamo fatto rappresenta un pezzo della mia vita. Penso sia una cosa capitata a tutti i bambini. Mi sono trovato a mio agio al 100 per cento ed è stato un grande onore per me – ha aggiunto il CT della Nazionale azzurra durante l’evento del 18 dicembre – far parte della squadra di Poste e credo debba essere un grande onore per chiunque indossi la “maglia” di questa Azienda o della sua Nazionale”.

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