Transizione digitale e cyber security: ecco il piano per la nuova formazione della PA

Formazione e aggiornamento straordinario per tutti i 3,2 milioni di dipendenti pubblici italiani: è l’obiettivo del piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano nella pubblica amministrazione, chiamato “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”. Il piano è articolato in due differenti filoni: il primo punta ad accrescere le conoscenze e le competenze dei lavoratori pubblici agevolando, grazie alla collaborazione della Conferenza dei rettori delle università italiane, l’iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le Università italiane. Il secondo invece prevede l’avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, a cominciare da quella digitale, con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali. E con un’attenzione particolare riservata alla formazione sulla cybersecurity, oggetto di un progetto già avviato con il ministero della Difesa.

I dettagli del piano strategico

Il Piano strategico per lo sviluppo del capitale umano della PA riguarderà tutti gli ambiti di conoscenza per l’attuazione del Pnrr, non solo quelli giuridici ed economici tradizionalmente oggetto di investimento nella pubblica amministrazione, e lo sviluppo di competenze manageriali e organizzative per tutte le figure professionali. Già tra gennaio e febbraio è previsto l’avvio dell’erogazione della formazione sulle competenze per l’amministrazione digitale rivolta a tutti i dipendenti della Pa, attraverso la piattaforma online del Dipartimento della funzione pubblica, e l’avvio delle iscrizioni, in via sperimentale, a 6 corsi di laurea triennale dell’università La Sapienza per l’anno accademico 2021-2022. A marzo si avvierà poi l’attività della Scuola nazionale di amministrazione nell’ambito dei protocolli d’intesa tra il Ministro per la Pa e le Università, mentre entro giugno partirà il programma di formazione per i dipendenti pubblici sui temi della transizione ecologica. Dopo l’estate sarà la volta dell’avvio del programma di assessment delle competenze per i neoassunti, e dei corsi di laurea, dei programmi formativi di competenze e delle comunità di pratica definiti dai protocolli d’intesa. Infine, per giugno 2023 si partirà con azioni certificate di sviluppo di competenze aggiuntive (upskilling) e di nuove competenze (reskilling) per almeno 50mila dipendenti della PA centrale e 60mila dipendenti della PA locale.

L’esempio di Poste

La transizione digitale nella formazione è un tema centrale che Poste Italiane, precorrendo i tempi, ha portato avanti da diversi anni. Nel 2020 ogni dipendente ha avuto a disposizione una media di 46 ore di formazione (contro le 25 del 2018). Per i quadri le ore di formazione sono state 92. Le attività di formazione si inseriscono in un progetto più ampio delineato nel Piano “2024 Sustain & Innovate” che prevede l’erogazione di circa 25 milioni di ore di formazione nel quinquennio 2020-2024, in linea con i principi aziendali e con le esigenze del mercato, della clientela e delle normative.