Roma, 27 set – A settembre l’Istat stima un contenuto aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 111,9 a 112,2), l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra invece un lieve calo, da 98,8 a 98,5.
L’incremento dell’indice di fiducia dei consumatori, spiega l’Istat, è la sintesi di andamenti eterogenei delle sue componenti: il clima economico registra un calo passando da 127,7 a 127 mentre il clima corrente rimane stabile a quota 110; si rileva, invece, un aumento sia per la componente personale sia per quella futura (da 107,0 a 107,8 e da 115,5 a 116,8, rispettivamente).
Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia mostra andamenti differenziati nei diversi comparti. Nella manifattura e nel commercio al dettaglio è in diminuzione (da 99,6 a 98,8 e da 109,9 a 107,6, rispettivamente) mentre è in aumento nei servizi (da 97,4 a 98,5) e, soprattutto, nelle costruzioni (da 140,4 a 143,2).
Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera il peggioramento è condizionato da una dinamica negativa sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese di produzione; i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni l’evoluzione positiva dell’indice è determinata da un deciso miglioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese sull’occupazione.
Nel comparto dei servizi si segnala il miglioramento dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari; le attese sugli ordini sono invece in deterioramento. Per quanto attiene il commercio al dettaglio, il calo dell’indice di fiducia sintetizza giudizi sulle vendite e sulle scorte in marcato peggioramento a cui si unisce un aumento delle attese sulle vendite. Si segnala che l’indice di fiducia è in diminuzione sia nella grande distribuzione sia in quella tradizionale.