Milano, 30 set – Per far fronte al rallentamento della crescita globale, una maggiore spesa pubblica da parte dei singoli governi “è più urgente che mai”. E’ quanto ha dichiarato Mario Draghi parlando con il Financial Times, a un mese esatto dalla fine del suo mandato alla Bce, in quella che potrebbe essere la sua ultima (e rara) intervista da presidente dell’Eurotower. E’ “indispensabile”, ha sottolineato, avere “una unione fiscale” tra i Paesi dell’eurozona per competere con le altre potenze globali.
“Lo straordinario stimolo monetario” fornito dalla Bce, “potrebbe non durare a lungo se non c’è il supporto della politica fiscale”, ha detto Draghi. “Vista la debolezza intrinseca degli stati nazionali in un mondo globalizzato, ciò che conta rendere più forte l’Unione – ha spiegato – In alcune aree, un’ulteriore integrazione favorirebbe il raggiungimento di questo obiettivi. Per avere una Unione più forte, economica e monetaria, abbiamo bisogno di un bilancio comune della zona euro. Chiaramente il dibattito politico su questo ha ancora molta strada da fare, ma sono ottimista”.
La gente, ha concluso Draghi, “ha compreso i benefici della moneta unica, la fiducia sta aumentando. Gli oppositori dell’euro non hanno avuto successo”.