Roma, 9 ott – Dopo 3 trimestri caratterizzati da una costante contrazione il mese di settembre fa segnare una inversione di tendenza per le richieste di nuovi mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane, con un aumento pari all’1% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Difficile dire se si tratti di un segnale episodico o di un nuovo scenario, ma rappresenta un elemento positivo per il mercato dopo una fase di perdurante debolezza. Le prossime rilevazioni diranno anche quanto la dinamica complessiva sarà stata influenzata da una ripresa dei mutui di sostituzione. A sostegno del dato relativo all’andamento delle richieste di mutui e surroghe, dall’ultima rilevazione del barometro Crif emerge anche il dato relativo all’importo medio richiesto, che nel mese di settembre si è attestato a 133.315 euro, con un incremento del +4,7% rispetto al corrispondente periodo del 2018. In termini assoluti si tratta del valore più elevato fatto registrare dopo il picco del giugno 2012, quando la media dei mutui richiesti era risultata pari a 133.760 euro.
Relativamente alla distribuzione delle richieste per fasce di importo, a settembre le preferenze degli italiani si sono concentrate prevalentemente nella classe compresa tra 100.001 e 150.000 euro, con una quota pari al 29,5% del totale. Le richieste di importo inferiore ai 75.000 euro, in cui tipicamente si concentrano i mutui di sostituzione, rappresentano invece poco meno di 1/4 del totale.
Per quanto riguarda la distribuzione per classe di durata dei mutui, invece, settembre ha visto un maggiore orientamento dei piani di rimborso compresi tra i 16 e i 20 anni, che arrivano a spiegare il 25,1% del totale delle richieste, anche se in diminuzione di un punto percentuale rispetto al corrispondente periodo del 2018. Complessivamente, oltre il 75% delle richieste prevede un piano di rimborso superiore ai 15 anni mentre quelle con durata inferiore ai 5 anni, dove tipicamente si concentrano i mutui di sostituzione, hanno un peso sempre meno significativo, che nel periodo di osservazione si riduce allo 0,5% del totale.
In merito all’età del richiedente, infine, continuano a crescere le richieste da parte della popolazione più giovane: in particolare, le richieste degli under 35 crescono ancora e arrivano a spiegare quasi il 30% del totale. Ad ogni modo, la fascia d’età compresa tra i 35 e i 44 anni rimane ancora maggioritaria, con il 33,9% del totale, seppur in leggero calo rispetto al 2018 (-0,6 punti percentuali).