Roma, 23 ott – La mostra “Come si fanno i soldi, la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione” è un percorso espositivo sulla storia e le tecniche di produzione delle cartevalori: dal bozzetto alle prove stampa, dalle matrici alla stampa di banconote e documenti cui l’Archivio Storico di Poste Italiane ha contribuito con documenti originali dalla fine dell’ottocento e filmati storici.
Organizzata dal Museo della Stampa e Stampa d’Arte a Lodi nel prestigioso spazio eventi del grattacielo Pirelli a Milano, è una rassegna originale e curiosa per la quale è stato edito un catalogo di pregevole fattura – curato dal Museo della Stampa e Stampa d’Arte a Lodi in collaborazione con Archivio Storico di Poste Italiane, Tipoteca di Cornuda, Associazione Italiana Cartamoneta, Fondazione Fedrigoni Fabriano – che raccoglie i contenuti e i materiali del convegno inaugurale e dell’esposizione ricreandone il suggestivo percorso tra storia, immagini, aneddoti e curiosità.
Tra i capitoli più interessanti del volume “La cassaforte degli Italiani”, a cura dell’Archivio Storico di Poste Italiane. Nel 1876, con l’istituzione delle Casse di Risparmio Postali ad opera di Quintino Sella, approdano negli Uffici Postali del neonato Regno d’Italia i Libretti di Risparmio Postale. In breve tempo, i Libretti – a cui si aggiungeranno nel 1925 i Buoni Postali Fruttiferi – si affermano come strumento decisivo per favorire il risparmio degli Italiani e finanziare, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, la realizzazione di opere pubbliche.
Senza la caparbietà del piemontese Quintino Sella, ministro delle Finanze, esponente politico di spicco del Parlamento di quegli anni, i Libretti di Risparmio Postale oggi non compirebbero 143 anni di vita. Proprio a Quintino Sella e alle pietre miliari del risparmio è dedicata una sezione importante della mostra “Come si fanno i soldi, la produzione di cartamoneta tra tecnologia e tradizione”, cui Poste ha voluto partecipare, con immagini, documenti, pubblicazioni, foto e filmati.
La nascita dei Libretti di Risparmio Postale segna anche l’inizio della cultura del risparmio e della previdenza. Nel 1876, infatti, le Regie Poste danno il via a una vasta campagna informativa che coinvolge anche il mondo scolastico. Rivolgendosi ai bambini, tramite i maestri, le Regie Poste si rivolgono indirettamente ai loro genitori che, in questo modo, cominciano a prendere dimestichezza con Libretti di Risparmio Postale, cedole e cedolette. Una caratteristica fondamentale che accomuna i Libretti di Risparmio Postale degli esordi con quelli di oggi è che le somme raccolte servano per finanziare, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, la realizzazione di opere pubbliche ed è proprio su questo aspetto che si era realizzata quella convergenza politica favorevole che ne aveva portato all’istituzione.