Verona, 24 ott – Ci sono aspettative positive per l’andamento dei mercati del latte su scala mondiale, bilanciati da una produzione in rallentamento (-0,4% nel periodo gennaio-settembre su base tendenziale i volumi dei principali paesi esportatori: Argentina, Australia, Bielorussia, Cile, Nuova Zelanda, Ucraina, UE-28, Usa, Uruguay) e da una domanda che a livello internazionale è sostenuta da un deficit di materia prima in equivalente latte (dicitura che comprende polvere di latte intero, latte, polvere di latte scremato, burro, formaggi, late condensato e yogurt) superiore a 5 milioni di tonnellate.

Lo rileva – sulla base dei dati Clal, portale di riferimento del settore lattiero caseario seguito in oltre 200 Paesi – Fieragricola, rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma a Verona dal 29 gennaio all’1 febbraio 2020.

Etica, benessere animale, economia circolare e cambiamenti climatici. Sono quattro, per gli analisti di Clal, le variabili che sempre più determineranno lo sviluppo delle filiere lattiero casearie. “La zootecnia sarà sempre di più chiamata a svilupparsi in un’ottica green – commenta il team di Clal. L’etica, il benessere animale, la riduzione dell’utilizzo dei farmaci sono sempre più elementi portanti sui quali costruire l’allevamento del futuro”. L’altra variabile, secondo il team di Clal, è costituita dai cambiamenti climatici: “Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a forti interazioni del clima sulle produzioni di latte, che hanno compromesso i raccolti dei foraggi e limitato le produzioni lattiere”.