Roma, 29 nov – L’indice dei prezzi al consumo a novembre resta invariato rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,4% su base annua, dal +0,2% di ottobre. Lo rende noto l’Istat. “La lieve accelerazione dell’inflazione – spiega l’istituto di statistica – è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari lavorati (che passano da +0,3% a +1,1%), a quelli dei Beni non durevoli (da +0,3% a +0,8%) e alla riduzione della flessione dei prezzi dei Beni durevoli (da -0,9% a -0,1%); tali andamenti sono stati solo in parte compensati dal rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,8% a +1,3%)”.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +0,7% a +1,0%. Crescono più del paniere i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che aumentano dell’1,1% su base annua così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,7% (rispettivamente da +0,5% e da +0,4% del mese precedente).
L’Istat segnala poi che l’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo. “La leggera ripresa dell’inflazione a novembre non modifica il quadro di debolezza che sta da tempo caratterizzando la dinamica dei prezzi al consumo in Italia – commenta l’Istituto di statistica – I prezzi dei Beni energetici rimangono in territorio negativo e l’inflazione acquisita per il 2019 si va attestando intorno al mezzo punto percentuale. Ciononostante è da notare come i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerino registrando una crescita superiore all’uno per cento per la prima volta da marzo 2019 e quindi più che doppia rispetto a quella riferita all’intero paniere”.