Roma, 11 dic – Nel terzo trimestre 2019 la dinamica congiunturale dell’export risulta positiva per tutte le ripartizioni territoriali a eccezione del Centro, in flessione dopo i marcati incrementi registrati nei quattro trimestri precedenti. In termini tendenziali, tuttavia, nei primi nove mesi dell’anno il Centro fornisce il maggiore contributo positivo alla crescita dell’export nazionale, grazie principalmente alle vendite di Toscana e Lazio sui mercati extra Ue. Lo ha reso noto l’Istat. Nel terzo trimestre 2019 si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per il Nord-ovest (+1,3%), il Nord-est (+1,0%) e per il Sud e Isole (+1,5%), mentre si registra un’ampia diminuzione per il Centro (-4,2%).
Nel periodo gennaio-settembre 2019, la crescita tendenziale cumulata dell’export mostra notevoli differenziazioni territoriali: resta sostenuta per il Centro (+15,2%), più contenuta per il Nord-est (+1,9%), in lieve flessione per il Nord-ovest (-0,9%) e in netto calo per il Mezzogiorno (-2,8%), a seguito di una marcata flessione per le Isole (-11,1%), parzialmente compensata dalla crescita del Sud (+1,4%). Nei primi nove mesi dell’anno, tra le regioni più dinamiche all’export su base annua, si segnalano Lazio (+21,4%), Toscana (+17,1%), Puglia (+9,0%), Campania (+7,9%) ed Emilia-Romagna (+4,8%). Diversamente, si registrano ampi segnali negativi per Calabria (-22,0%), Basilicata (-19,4%) e Sicilia (-15,8%). Nei primi nove mesi del 2019, le vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e dalla Lombardia, e le vendite di articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Toscana contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export nazionale per 2,1 punti percentuali.