Roma, 24 dic – Un ramoscello d’ulivo è stato presentato dal presidente cinese Xi Jinping al primo ministro giapponese Shinzo Abe nel loro incontro bilaterale. Il leader di Pechino ha affermato che Cina e Giappone non dovrebbero vedersi come nemici. “Il mondo sta subendo significativi cambiamenti che non sono mai stati visti nel secolo passato. Più la situazione è complicata, più bisogno abbiamo di star calmi, strategicamente”, ha detto Xi secondo l’agenzia di stampa Xinhua.
“Questo – ha proseguito – dovrebbe essere fondamentale per lo sviluppo delle relazioni Cina-Giappone nella nuova era e non dovrebbe essere danneggiato o messo in discussione in unessun momento”.
Per questo, i due paesi dovrebbero essere “partner cooperativi, non una nminaccia”. E, adotare uno spirito che trasforma la “competizione in coordinamento”.
Un auspicio, più di un vero programma, visto che i due paesi, oltre a essere divisi da un’annosa disputa territoriale che riguarda alcune isolette, si percepiscono effettivamente come concorrenti regionali e sono su due sponde strategiche opposte: il Giappone alleato degli Usa e la Cina potenza emersa più che emergente in contrasto con l’America.
L’incontro tra Xi e Abe è il quarto tra questi due leader da ottobre dello scorso anno. E’ durato tre quarti d’ora e Abe ha fatto quello che diversi leader occidentali si sono guardati bene dal fare: ha chiesto a Xi che la Cina sia più trasparente sulla questione del milione di uiguro-musulmani che, secondo le organizzazioni internazionali, sono stati internati nello Xinjiang e ha chiesto che Pechino non esageri sulle questioni che riguardano Hong Kong. Xi, a queste sollecitazioni, ha risposto come di prammatica che si tratta di questioni interne.