“Dopo aver schierato i nostri soldati è il momento di mobilitare le Poste”: così il direttore de “La Verità” Maurizio Belpietro nel suo editoriale pubblicato domenica 7 marzo. “Al di là delle inutili polemiche sull’uso dell’esercito”, Belpietro definisce “enorme” il ritardo accumulato dall’Italia e dalla Ue sulle vaccinazioni, augurandosi che livello logistico si adotti “la soluzione più semplice”, ovvero “mobilitare la struttura più ramificata di cui disponiamo, cioè le Poste. In Italia – prosegue il giornalista – ci sono quasi 13.000 uffici postali, più di quanti siano i Comuni italiani, compresi i più piccoli. E le Poste dispongono di un esercito di 125.000 persone, un po’ meno di tutti gli effettivi delle forze armate. Non dico di trasformarli in infermieri, ma volendo, fuori da ogni ufficio postale potrebbe essere facilmente installato un gazebo e, insieme con lettere e pacchi, le Poste, che sono l’unica grande organizzazione logistica del Paese, potrebbero consegnare i vaccini”. Secondo Belpietro la soluzione sarebbe “mettere un vaccinatore: al resto, cioè ai computer per registrare i vaccinati, penserebbero le Poste. Tra l’altro in alcune Regioni, tramite i Postamat e la tessera sanitaria, ci si può già prenotare per il vaccino e gli stessi portalettere sono attrezzati per prendere gli appuntamenti per l’inoculazione. Siamo in emergenza e ci serve un aiuto” conclude Belpietro nel suo editoriale.
Belpietro: “Per il vaccino il Paese ha bisogno di Poste Italiane”
L’editoriale del direttore del quotidiano “La Verità”: “Dobbiamo coinvolgere al più presto la struttura più ramificata di cui disponiamo, cioè le Poste”