Portalettere ancora protagonisti sui quotidiani: dalle pagine del Secolo XIX arriva la bella storia di Marina Mellogno, ad Osiglia, in provincia di Savona. La postina – racconta il giornale – si è imbattuta per caso nella macchina dei vaccinatori dell’Asl ed è lei stessa a spiegare cosa è accaduto: “Stavo consegnando a Osiglia, quando mi hanno fermata per avere informazioni — racconta Mellogno, dipendente di Poste Italiane dal 1988 — Avevo notato la macchina dell’Asl, ma non sapevo che fossero i medici, così il primo colloquio si è limitato a una spiegazione della strada”. La portalettere ha continuato il suo lavoro, ma poco dopo – prosegue l’articolo – ha ritrovato i sanitari e, questa volta, l’indirizzo richiesto portava a una casa in campagna, “assai più complicata da trovare per chi non ha una profonda conoscenza del territorio come la portalettere”. “Erano preoccupati, mi hanno detto che dovevano portare il vaccino, così mi sono offerta di accompagnarli — continua Mellogno — Eravamo a un quarto d’ora di distanza, ma sono salita in macchina e ho fatto strada. Lavoro da sempre come portalettere, sono stata a Loano, Urbe, da tempo sono a Osiglia, Millesimo e Roccavignale. È un lavoro che amo, mi permette di mantenere un contatto con le persone per le quali sento di svolgere un servizio utile e prezioso”.
I vaccini sono salvi
La reazione della portalettere è stata provvidenziale e a spiegare perché ci sono le parole del medico Vincenzo Ingravalieri, che era a bordo dell’auto della Asl: “Per chi non conosce i paesini non è facile trovare tutti gli indirizzi. Oltretutto viaggiamo con fiale a Mrna che hanno sei ore di autonomia: le persone ci aspettano dalla finestra, ma abbiamo i minuti contati, proprio per conservare in modo ottimale le fiale”. “Mi hanno detto che dovranno tornare a fare i richiami — continua Mellogno sul Secolo XIX – sono disponibile ad accompagnarli di nuovo, anche in altre zone o nel caso in cui dovessero raggiungere altre persone. Ho visto con quale cura maneggiano la borsa frigo che contiene i vaccini e ho notato il fatto che rimangono parecchio in ogni casa per accertarsi che tutto vada per il meglio. Portano speranza e ce n’è bisogno”.