Myrta Merlino, conduttrice del programma “L’Aria che tira”, in onda su La 7, è una presenza fissa nelle case degli italiani. Recentemente ha anche pubblicato il libro “Donne che sfidano la Tempesta”, nel quale vengono raccontate storie di donne, conosciute o meno, che si sono ritrovate ad affrontare questa enorme “tempesta” che è stata la pandemia. Nel corso di un’intervista rilasciata al TG Poste, Merlino, che per due anni ha seguito l’evolversi della pandemia e che da giorni è in diretta per parlare della crisi in Ucraina, ha parlato delle paure degli italiani, della guerra in Ucraina e della posizione delle donne nel conflitto in Ucraina.
I timori degli italiani
Myrta Merlino ha subito parlato di quelle che sono le paure delle persone oggi: “Gli italiani si sono sentiti molto fragili durante questa tempesta, di cui parlo nel mio libro, che è stata la pandemia. Tutti ci siamo ritrovati dentro all’improvviso e abbiamo visto le nostre certezze venire meno. Abbiamo provato la sensazione di essere molto fragili, perché stavano accadendo cose che non avevamo neanche previsto. Che una grande pandemia potesse mettere in ginocchio tutti noi e il nostro modo di vivere non era una cosa che potevamo prevedere. Appena abbiamo cominciato a tirare su la testa, quando sembrava che la situazione si stesse tranquillizzando, è arrivata questa guerra”. È da questi elementi che nasce la riflessione sulla tempesta della conduttrice: “La tempesta è uguale per tutti, ma non tutti sono sulla stessa barca. Ci sono barche più fragili, e questa fragilità è tornata prepotentemente”.
Il significato della guerra
La scrittrice, sempre parlando con TG Poste, si è anche interrogata sul significato della guerra in Ucraina: “Da un lato c’è la nostra empatia, dovuta alla sensazione di vedere una guerra vicino casa. Dall’altra parte c’è la sensazione che un prezzo lo pagheremo anche noi. C’è innanzitutto questa fragilità legata al fatto che la pace era un grande illusione, come ha detto bene Draghi in Parlamento, su cui tutta la nostra generazione, e anche quella successiva, si era cullata. Ci sono poi tutte le conseguenze reali sulla nostra economia, che aveva finalmente ricominciato a correre. È la seconda botta che l’economia italiana riceve, dopo questi due anni terribili, e questo per gli italiani è molto difficile da sopportare”. In generale, per gli italiani, è difficile affrontare qualcosa che, secondo la conduttrice, “apre uno scorcio sull’ignoto”
Le donne e la guerra
Nel corso dell’intervista si è anche dibattuto sulla posizione delle donne all’interno del conflitto tra Russia e Ucraina: “Già il primo giorno è venuta fuori l’immagine di una donna con il volto insanguinato. Quella donna, protagonista delle prime pagine di tutti i giornali, si mostra in una posizione difficile e ci dice: la guerra c’è, e io la sto vivendo sulla mia pelle. Come sempre, le donne ci mettono la faccia, il loro corpo, il loro dolore e le loro emozioni. Quella donna insanguinata ha toccato il cuore di tutti noi. Abbiamo visto anche – aggiunge Merlino – tante mamme e nonne costruire bombe molotov. Sono donne che capiscono che la guerra è l’unica soluzione per mantenere la libertà, la democrazia, per tenere fede ai valori in cui vivono e in cui voglio far vivere i propri figli. Ci sono anche le immagini di madri che salutano forse per sempre i mariti, i figli e le figlie; c’è poi chi riesce a scappare, ma lascia indietro un pezzo della famiglia, e chi invece decide di far andare avanti i figli e rimane. Vediamo anche famiglie che si separano, lasciando gli uomini a combattere. La sensazione che ho io – conclude – e il messaggio che vorrei far passare è che le donne sono già protagoniste in tutti i campi, sono già dentro i gangli della società, sono già motore essenziale e serbatoio di forza, resistenza e talento. Bisogna solo dargli le condizioni per tirarlo fuori”.
Qui sopra, l’intervista di Myrta Merlino al Tg Poste