L’evoluzione del ruolo femminile in Poste Italiane non corre parallelo alla storia del nostro Paese, ma ne anticipa i cambiamenti. La presenza delle donne nell’Azienda è il punto di arrivo (e un nuovo punto di partenza) di un processo di emancipazione che comincia con la nascita di Poste che, nel secolo scorso, è stata un vero e proprio motore, un acceleratore di civiltà, dando spazio, valorizzando e premiando la diversità di genere fino a diventare un caso esemplare nel panorama del lavoro nazionale. E questo a tutti i livelli, non solo di base, ma anche di vertice.
Maria e le prime fattorine
Pensiamo a Maria e alle prime fattorine del 1977. La sua foto è stata scattata da un noto fotografo per un servizio su un quotidiano dell’epoca, Momento Sera: entravano allora in carica le prime fattorine a Roma. Motorino, casco, gonna e diploma appena conseguito come bagaglio personale. Era un momento storico, in un panorama assai diverso da quello attuale. Poste Italiane stava portando, tramite il lavoro, l’emancipazione femminile in aree del Paese dove non era affatto scontata. Emblematico è il caso della nostra intervistata (che troverete nelle pagine successive) che si allontanava da un piccolo paesino nel Foggiano per raggiungere la Capitale e girarla in lungo e in largo consegnando raccomandate e telegrammi. Lacrime, paura e tanta voglia di farcela, di imporsi in un mondo del lavoro che per la gran parte era maschile.
Emancipazione femminile
Ecco perché definiamo Poste Italiane il motore dell’emancipazione femminile, sia dal punto di vista economico sia di attività da svolgere, equiparate a quelle dei colleghi. L’emancipazione è anche nel ruolo che Poste, quasi da subito, ha deciso di far svolgere alle donne (anche molto prima degli Anni Settanta, come spiega con dovizia di particolari l’articolo di questo numero firmato da Pierangelo Sapegno), tenendo insieme periferia e centro e mettendo in atto quell’inclusione sociale che oggi è un pilastro delle politiche di ogni grande azienda.
Lavorare per ripartire
Il lavoro delle donne, dal Dopoguerra, è stato reso possibile dal boom economico. E oggi l’occupazione femminile si ritrova sottolineata come un fattore necessario e imprescindibile di crescita. È una lezione che viene dal passato, quando poggiava già su basi solide, come quelle di Poste Italiane. Con i servizi che esplodevano e l’Azienda che apriva le porte al lavoro femminile, dando alle donne la possibilità di raggiungere un’autonomia, senza rinunciare alla famiglia. Al giorno d’oggi, Poste è uno dei pochi architravi rimasti in questo senso, con una missione pienamente in linea con le basi del nostro immediato futuro: il lavoro delle donne per la ripartenza del Paese.