Migliora l’attenzione delle grandi imprese sulla sostenibilità ambientale e sociale delle catene di fornitura. È quanto emerge dal Sustainability Monitor Report su un campione di 192 grandi imprese italiane. Secondo i dati del Report, oltre il 37% delle imprese ha una pratica consolidata per l’acquisto di forniture sostenibili e solo poco più del 4% non ha ancora affrontato la questione. I criteri ambientali vengono utilizzati negli acquisti in maniera più marcata rispetto a quelli sociali, 50% contro il 41,7%. Quasi il 60% delle aziende dichiara una adozione consolidata di un sistema di valutazione della sostenibilità dei fornitori.
L’esempio sostenibile di Poste Italiane
A promuovere il rapporto è la Buygreen Community, la rete delle grandi imprese partecipate pubbliche italiane – tra cui Poste italiane – riunite per favorire la trasformazione dei processi di acquisto come strumento di transizione della sostenibilità delle proprie attività, prodotti e servizi con l’importante patrocinio di Confindustria. Durante la presentazione del rapporto è intervenuto anche Massimiliano Monnanni, Responsabile RSI/Governo rischi di gruppo di Poste Italiane, che ha sottolineato come ci sia una “grande responsabilità per le aziende a partecipazione statale in materia di acquisti sostenibili”. Monnanni, che ha ricordato la recente nomina di Marcello Grosso, Responsabile Sviluppo Sostenibile, Risk e Compliance di Gruppo di Poste, a pioniere della sostenibilità per il Global Compact per l’Italia, ha spiegato come Poste abbia una posizione importante in tema di politiche di sostenibilità, evidenziando la necessità delle grandi aziende “di andare avanti su obiettivi di sostenibilità, rispetto ad acquisti sostenibili e green procurement. L’attuale scenario energetico – ha aggiunto Monnanni – deve spingerci a trovare politiche che rispettino la sostenibilità e che ci consentano di affrontare la sfida dei problemi legati ai costi dell’energia”. Parlando di Poste, Monnanni ha ricordato il “progetto Platoon, finanziato dall’Ue” che attraverso le smart grid implementa “l’adeguamento e la neutralità di impatto ambientale” dell’enorme patrimonio immobiliare di Poste, che supera le 13mila sedi. Quindi, l’impegno di Poste all’interno del PNRR per 5mila Uffici Postali dei piccoli comuni, la formazione compiuta attraverso i webinar sui principali temi ambientali e i contributi del Gruppo all’economia circolare.