I nostri centenari, il postino Ermelindo: “Avevamo solo le nostre gambe, ma non ho mai mancato un recapito”

Postenews, il giornale del Gruppo Poste Italiane, ha trovato e intervistato ex dipendenti di Poste che hanno superato i 100 anni di età. Per l’Azienda questi ex dipendenti sono una miniera di valori e di tradizioni da tramandare: per questo Postenews ha deciso di chiedere loro un ricordo particolare, delle immagini di un tempo e di oggi. Parole straordinarie che sono una cronaca valoriale per l’Azienda, testimoniando che – ora come allora – l’esperienza in Poste Italiane cammina parallela alla propria esistenza, segnandola in modo indelebile e riempiendo il tempo di ricordi meravigliosi. 

Il rapporto umano ha segnato, per più di quarant’anni, la vita e la carriera in Poste di Ermelindo Rizzo, che prende servizio all’ufficio postale di Lapio, in provincia di Avellino, nel lontano 1945, subito dopo la fine della guerra, fino al 1988, anno in cui va in pensione. Da quell’ufficio parte tutte le mattine per consegnare la corrispondenza in paese e nelle frazioni limitrofe: “Allora non c’erano tutti questi mezzi veloci che oggi hanno i postini”, ricorda Ermelindo, raccontando le difficoltà e il fascino di un mestiere che il tempo ha cambiato. “Io avevo solo la mia borsa a tracolla e le mie gambe: ho sempre conosciuto vita, morte e miracoli di ogni abitante del paese e per questo – dice orgoglioso – non c’è mai stato un mancato recapito. Se anche l’indirizzo era sbagliato, sapevo dove trovare il destinatario di una lettera e sapevo anche quanto fosse urgente o attesa una comunicazione”.

Il traguardo dei cent’anni

Per la festa dei suoi cent’anni, sono venuti a rendergli omaggio tutte le autorità del paese. Già, perché nel piccolo comune in provincia di Avellino, il signor Ermelindo lo conoscono e lo stimano tutti. Il sindaco e il vicesindaco, la direttrice della filiale di Poste di Avellino e provincia, Mariateresa Vicario, e tanti tra parenti e amici hanno brindato e diviso con lui una torta dai colori sgargianti rappresentativi di Poste, che per Ermelindo è stata e resta una seconda casa.