Nel riquadro, il giornalista Tobias Piller

Mentre in Germania la Postbank ha deciso di cedere i propri servizi sul territorio a negozi e stazioni di rifornimento, in Italia Poste ha ampliato la propria offerta: una “prova” importante per l’Azienda secondo Tobias Piller, corrispondente in Italia della Frankfurter Allgemeine Zeitung ed ex presidente dell’Associazione Stampa Estera: “Per offrire servizi ampi bisogna essere bravi in molti campi”. Ed è evidente, aggiunge il giornalista che da trent’anni segue le vicende economiche del nostro Paese, che “Poste ha cambiato carattere”.

Ora che almeno la prima ondata del virus è alle spalle che bilancio faresti di come è stata gestita l’emergenza sanitaria in Italia rispetto agli altri Paesi europei maggiormente colpiti?
“Per superare l’emergenza, ha aiutato tanto la disciplina degli italiani durante e dopo il lockdown. Poi, nel sistema sanitario, ci sono stati alcune persone eroiche. Certo, i pronto soccorso affollati non hanno aiutato. Ora che conosciamo meglio tante cose, si potrebbero approfondire molti aspetti”.

Quali opportunità di rilancio presenta questa crisi?
“L’Italia ha fatto dei programmi nazionali per mitigare gli effetti sociali della crisi. Adesso è chiamata a investire e a riformare. Potrebbe, con i soldi europei, rinnovare e completare delle infrastrutture, investire di più in ricerca, riformarsi per facilitare chi si vuole mettere in proprio e vuole tornare sulla tradizione dell’imprenditorialità creativa del Paese. L’Italia potrebbe uscire più competitiva, con una crescita dei posti di lavoro nel privato, cioè con la prospettiva di rilanciare il PIL e il benessere”.

Il ruolo sociale di Poste Italiane è stato confermato anche dagli accordi con i Carabinieri per la consegna a domicilio delle pensioni agli over 75 e con i Comuni per la consegna di milioni di mascherine. Qual è secondo te la peculiarità del servizio postale italiano rispetto a quello degli altri grandi Paesi europei?
“In Italia, la scelta di Poste è stata quella di fornire un servizio più ampio, anche per far lavorare le filiali. La Germania è andata nella direzione opposta: la Postbank tedesca nei villaggi ha venduto, tramite gara, le sue “filiali base” all’elettricista, al benzinaio o alla cartoleria. E l’azienda stessa ha cercato di specializzarsi e approfondire l’offerta nella logistica, con DHL, presente in molti Paesi. In Italia, per offrire servizi ampi bisogna essere bravi in molti campi. Certamente, così, il servizio di Poste Italiane è messo alla prova: tanti hanno anche qualche ricordo negativo, ma ora sono convinti che valga la pena rivolgersi a Poste per trovare diverse soluzioni e diversi servizi”.

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