Un festival dedicato all’economia sociale a Firenze

Torna dal 24 al 26 settembre il Festival Nazionale dell’Economia Civile, un luogo di incontro per dare slancio a una grande, democratica e generativa, mobilitazione di persone, imprese e associazioni per il sociale. La terza edizione si svolgerà nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio raccogliendo, sempre nel rispetto delle normative atte a prevenire la diffusione del virus e secondo il Piano Covid-19 stabilito dal Comune di Firenze, cittadini, imprenditori, giovani, organizzazioni per pensare il futuro costruendo il presente, rimettendo al centro la persona e l’ambiente.

Dalla filosofia all’economia

La nuova edizione del Festival dell’Economia Civile è costruita per approfondire e mettere in pratica il concetto di generatività che comincia ad essere sdoganato passando dalla filosofia all’economia e alla politica (nasce la finanza d’impatto e generativa e nascono nuove forme di imprese generative, più ambiziose delle precedenti, che non guardano solo a profitti e redditività ma anche ad impatto sociale ed ambientale delle loro scelte).

La ricerca di buone pratiche

“Da sempre – si legge nella presentazione – la generatività è la nostra scelta perché concepiamo il festival non come un evento isolato ma come la tappa di un processo e di un percorso che anche quest’anno ci porterà a premiare le migliori startup, le migliori imprese sociali e le amministrazioni locali più innovative. Con la ricerca di buone pratiche nel Paese come segno di speranza e stimolo all’innovazione imprenditoriale e politica. Perché si può dire ‘yes we can’, ma è più facile farlo se qualcuno già ci è riuscito in qualche parte del Paese”.

Nuovo modello di sviluppo

La terza edizione del festival vuole suggerire che il migliore regalo che possiamo fare al nostro paese dopo la pandemia è quello di un nuovo modello di sviluppo più generativo, sostenibile e resiliente. Il movimento dell’economia civile fatto dai nostri migliori amministratori lungimiranti e illuminati, dalla vasta platea di piccole, medie e grandi imprese che sanno coniugare impatto e profitto, dal movimento delle associazioni che si prodigano ogni giorno per assicurare beni e servizi pubblici al paese è in cammino per costruire e sperimentare nuove soluzioni.