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L'Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, durante il video intervento all'EY Digital Summit

L’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, è intervenuto all’EY Digital Summit dedicato ai “Racconti del futuro”. L’evento, come ogni anno, riunisce gli opinion leader, le istituzioni e i manager più rilevanti a livello nazionale e internazionale per disegnare nuovi orizzonti innovativi e ispirare la trasformazione attraverso soluzioni reali.

L’emergenza pandemica

Del Fante ha ricordato come l’emergenza pandemica abbia “generalizzato e globalizzato necessità e paure ma anche speranze e aspettative, tendenze sociali e trend economici, in una percezione diffusa di grande instabilità”. È dunque diventato essenziale, ha aggiunto l’Ad di Poste Italiane, “saper leggere il cambiamento per passare da una logica reattiva di emergenza a una dimensione attiva e proattiva”. In questi due anni, “le certezze che ci hanno accompagnato negli ultimi decenni sono state minate nelle loro fondamenta, le competenze che ci erano richieste a livello individuale fa sono mutate”; così come è cambiata la quantità di dati da recepire e analizzare per la nostra attività di tutti i giorni “in un ecosistema che gradualmente si sta proiettando verso il futuro e su aspetti che sono sempre più virtuali”.

La voglia di essere utili

In questo quadro anche le carriere sono diventate più fluide e non esiste più la garanzia di un percorso di stabilità, nelle imprese come nelle istituzioni. Una cosa però non è cambiata: “Permane in tutti – ha aggiunto l’Ad di Poste – l’urgenza, la necessità e la voglia di essere utili a noi stessi e al sistema”. Del Fante ha citato a riguardo la sua esperienza di Ad di Poste Italiane: il calo dei volumi della corrispondenza che da diversi anni colpisce il settore della logistica. “Abbiamo puntato moltissimo sull’e-commerce per rilanciare l’attività del nostro dipartimento di logistica, dove ci sono 60.000 colleghi coinvolti. Lo abbiamo fatto con un impegno di investimento e puntando tantissimo sulla tecnologia più avanzata per raggiungere quei primati che poi sono statti enfatizzati anche dalla pandemia con la gestione dei picchi delle consegne durante il lockdown e con la distribuzione dei vaccini”.

Comunità di persone

C’è stata in questo frangente una comunione di intenti che ha consolidato le basi dell’azienda: “I nostri uomini della logistica hanno ritrovato il contenuto – ha sottolineato Del Fante – e una prospettiva per il loro lavoro. Oltre a questo, e forse anche più importante, nella percezione di tutti gli italiani sono diventati dei custodi della comunità in un ruolo di affiancamento fisico, vero, reale, concreto, alla Protezione civile”.

Valori condivisi

Secondo Del Fante, i valori aziendali sono un’altra leva che l’impresa usa per attrarre talenti. “Ciò che determina il successo di un’azienda – ha spiegato l’Ad – è una cultura che esprime valori condivisi, tanto più efficaci quanto più profondi e vicini all’animo umano, sentiti profondamente da tutti. L’impresa ne emerge come una comunità di persone, che sono la risorsa più preziosa per una sostenibilità di lungo periodo di tutte le nostre comunità”. “Coltivando la crescita delle persone – ha proseguito – si crea quel valore condiviso che dà origine all’innovazione e a una maggiore produttività. In tale contesto l’autorità si esercita con spirito di servizio a favore dello sviluppo e della crescita integrale delle persone e dell’espressione dei loro talenti, persona per persona”.

Testimonianza concreta

Del Fante ritiene quindi che Poste “possa testimoniare in concreto come si debbano leggere, interpretare e vivere le esigenze dei tempi ripensandosi e imparando ad imparare”. Poste – ha aggiunto – ha fatto una grande scommessa puntando sulla tecnologia: la compagnia più fisica del Paese naviga in un mondo che ha imboccato la strada del digitale. Il dilemma quindi per noi è duplice: come riuscire nella trasformazione tecnologica e rendere flessibile e propositivo e reattivo un’azienda di tali dimensioni e come farlo conciliando la nuova dimensione digitale con la tradizione fisica. Quello che abbiamo fatto – ha spiegato l’Ad – è stato puntare direttamente alla frontiera tecnologica con una svolta decisa e radicale attuata migrando su cloud buona parte dell’informatica aziendale. Abbiamo poi investito tantissimo in capitale umano perché nell’era digitale sono le aziende ‘knowledge intensive’ ad avere una marcia in più”.

La presenza sul territorio

Digitale e fisico per Poste viaggiano di pari passo: “In una fase storica in cui tutti hanno semplicemente virtualizzato i servizi, noi abbiamo garantito la presenza costante e qualificata sul territorio – ha ricordato Del Fante – A nostro avviso soltanto le aziende che mantengono la propria presenza fisica sul territorio possono avere un ruolo attivo nella digitalizzazione vera del Paese perché il digital divide, geografico o generazionale, o geografico e generazionale, continuerà per molti anni e dunque non si potrà fare a meno dell’infrastruttura fisica. Poste è diventata sempre più phygital con le sue 125.000 persone sui 13.000 uffici postali da una parte e il cloud all’altra”.

Platform Company

Ricordando il rilascio di 20 milioni di identità Spid, l’80% delle quali ottenute dopo un passaggio in ufficio postale, la piattaforma per la prenotazione dei vaccini messa a disposizione delle regioni e il progetto Polis finanziato con risorse del piano complementare al PNRR per portare servizi pubblici digitalizzati nelle aree interne del Paese, Del Fante ha concluso: “Stiamo correndo lungo la strada che noi chiamiamo della Platform Company, l’azienda piattaforma che ridisegna professioni più in linea con nuove esigenze e che fa leva sulla grande forza derivante proprio dalla presenza sul territorio. Di fronte a scenari sociali di business in continua evoluzione noi sperimentiamo, trasformiamo i ruoli esistenti e creiamo nuove professionalità ad ogni livello di responsabilità. Alle persone è richiesto il coraggio di mettere in discussione modelli e approcci di lavoro consolidati imparando ad imparare, sullo sfondo di una grande attenzione verso la salute e la sicurezza sul lavoro”.

Qui sopra, l’intervento dell’AD Del Fante