Le strategie ESG di Poste Italiane al Multistakeholder Forum

Nuovo appuntamento con i Focus Group della quinta edizione del Multistakeholder Forum di Poste Italiane. Al centro dell’incontro con gli stakeholder, i temi “Integrità e trasparenza, Decarbonizzazione immobili e logistica”. A introdurre il tema è stato Marcello Grosso, Responsabile Sviluppo Sostenibile, Risk e Compliance di Gruppo: parlando agli stakeholder ha ricordato che i fornitori per Poste Italiane sono “un punto nodale perché contribuiscono alla creazione del valore e al conseguimento degli obiettivi ESG”. Rimarcando che “Poste è un appaltatore molto esigente”, Grosso ha sottolineato che l’Azienda “offre possibilità di crescita insieme a noi per sviluppare un approccio costruttivo anche in chiave ESG”. Il Responsabile Sviluppo Sostenibile, Risk e Compliance di Gruppo ha ricordato anche la firma del protocollo con l’arma dei Carabinieri sulla sicurezza sul lavoro, oltre al grande impegno sulla riduzione delle emissioni, dove “l’Azienda sta facendo tanto: ci siamo impegnati in maniera seria e concreta nel tagliare le emissioni affidandoci anche a un organismo neutrale che misurerà i nostri progressi”.

Le gare e la digitalizzazione

Parlando dello svolgimento delle gare d’appalto, la Responsabile Acquisti Tiziana Morandi ha spiegato che negli “ultimi anni Poste lavora con una commissione di gara a cinque membri, tre dei quali vengono sorteggiati” e che negli “ultimi 18 mesi sono state effettuate più di 100 gare”. Inoltre, il Gruppo ha anche avviato in ottica di compliance un “processo di forte digitalizzazione, che ha portato lo scorso anno alla digitalizzazione di 50mila documenti”. “E’ un tema che riguarda l’Azienda e gli stakeholder, con la riduzione dei tempi di affidamento di gara”.

Il modello ESG e il processo di acquisti

Secondo la Responsabile Acquisti, “Poste sta lavorando su una filiera più integrata, dove non interessa solo il prodotto ESG ma che la catena di fornitura sia ESG. Introducendo tanti sistemi di automazione RPA abbiamo velocizzato le gare e implementato sia le consultazioni preliminari di mercato sia i dialoghi competitivi. Per creare una gara più vicina all’Azienda e anche al fornitore, bisogna capire dove va il mercato. Negli ultimi due anni abbiamo portato a termine 130 analisi di mercato e, solo nel 2020, contrattualizzato 250 nuovi fornitori”. Il modello ESG si integra dunque nel processo di acquisti con i criteri di governance: “Abbiamo modificato il peso dei temi ambientali e sociali e ora tutte le nostre gare a offerta più vantaggiosa presentano almeno due criteri ESG soddisfatti dal fornitore. Un altro tema è il punteggio all’interno delle tematiche ESG: nel 2018 erano attribuiti da 1 a 5 punti nella gara, oggi siamo oltre i 15 punti a gara”.

Il ruolo di Poste nel PNRR

Paolo Gencarelli, responsabile Immobiliare di Poste Italiane, ha parlato del coinvolgimento dell’Azienda nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in particolare con “il progetto Polis, nel quale Poste rilancia la sfida, affrontando il territorio e riavvicinandosi attraverso gli Uffici Postali, che diventano hub della Pubblica Amministrazione”. Il compito di Immobiliare è mantenere la propria “matrice estremamente focalizzata sulla riduzione della carbon footprint”. Sarà una grande sfida, appunto, quella di “lavorare anche nel piccolo paesino e impegnarci a fare diverse cose, partendo dalla mobilità elettrica con l’installazione di 5.000 colonnine di ricarica in zone oggi non servite”. Quindi l’incremento del fotovoltaico con i pannelli sui tetti, “che è il nostro fotovoltaico compliance e ci aiuta a ridurre l’impatto del consumo”. Infine, rendere efficienti gli uffici con un’automazione per “ridurre i consumi per mantenere caldo o freddo l’ambiente del 30 per cento”. Quindi, il progetto di coworking nei palazzi delle Poste, “una sostenibilità più ampia come concetto – prosegue Gencarelli – che deve dare sostenibilità alla tradizione, rifunzionalizzando i palazzi, ovviamente mantenendo il nostro marchio di fabbrica. Stiamo ragionando su come sfruttare quello che la pandemia ci ha insegnato, ovvero che possiamo anche lavorare non sempre in ufficio, che ci sono priorità come benessere e salute e anche che le relazioni sono importanti. Se mettiamo insieme questi elementi pensiamo che i nostri palazzi possono fungere da luogo di lavoro temporaneo e rendere più comoda e felice la giornata delle persone”, dando sostenibilità al patrimonio di Poste Italiane.