Roma, 9 ago – A giugno l’Istat stima una crescita congiunturale per le esportazioni (+1,2%) e una flessione per le importazioni (-2,1%). L’aumento congiunturale dell’export è determinato dall’incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+3,9%) mentre quelle verso i paesi Ue risultano in diminuzione (-1%). Nel secondo trimestre del 2019 si registra un aumento congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intenso per le esportazioni (+1,7%) che per le importazioni (+1,2%).
A giugno 2019 la diminuzione dell’export su base annua è pari a -3,5% ed è determinata dalla flessione delle vendite registrata sia per l’area Ue (-4,6%) sia per quella extra Ue (-2,1%). Analogamente le importazioni sono in diminuzione (-5,5%) sia dall’area Ue (-6,1%) sia dai mercati extra Ue (-4,7%).
Tra i settori che contribuiscono alla flessione tendenziale dell’export si segnalano mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-26,4%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-5,9%), prodotti petroliferi raffinati (-14,5%) e autoveicoli (-8,3%), mentre nello stesso mese contribuiscono positivamente gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+34,5%).
Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente alla diminuzione delle esportazioni sono Germania (-8,0%), Svizzera e paesi OPEC (-13,5% per entrambi), e Francia (-3,8%), mentre si registra un aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (+4,1%) e il Giappone (+27,9%).
Nei primi sei mesi del 2019, l’aumento su base annua dell’export (+2,7%) è determinato principalmente dalle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+28,0%), prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+7,3%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,9%).
Si stima che il surplus commerciale aumenti di 554 milioni di euro (da +5.174 milioni a giugno 2018 a +5.728 milioni a giugno 2019). Nei primi sei mesi dell’anno l’avanzo commerciale raggiunge +22.107 milioni (+42.414 milioni al netto dei prodotti energetici).
Nel mese di giugno 2019 si stima che l’indice dei prezzi all’importazione diminuisca dell’1,4% in termini congiunturali e dell’1,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In entrambi i casi, la dinamica è sostanzialmente stazionaria al netto dell’energia.