Roma, 28 ott – Sono oltre 432mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito nel periodo 2015-2018 o prevedono di farlo entro la fine del 2019 in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. In pratica quasi un’azienda italiana su tre, il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola. E nel manifatturiero sono più di una su tre (35,8%). Solo quest’anno quasi 300 mila aziende hanno investito, o intendono farlo entro dicembre, in sostenibilità ed efficienza. E’ quanto emerge dal rapporto GreenItaly, presentato a Roma presso la sede di Unioncamere da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Giuseppe Tripoli, segretario generale Unioncamere, alla presenza di Andrea Di Stefano, responsabile Progetti Speciali Novamont, Giorgio Quagliuolo, presidente Conai. Ha coordinato i lavori Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola.
La green economy è stata, in questi anni difficili, la migliore risposta alla crisi, una strada che guarda avanti e affronta le sfide del futuro incrociando la natura profonda della nostra economia: la spinta per la qualità e la bellezza, la coesione sociale, naturali alleate dell’uso efficiente di energia e materia, dell’innovazione, dell’high-tech. Una coraggiosa e vincente evoluzione di sistema avviata ‘dal basso’, che si basa su investimenti e produce lavoro, sostiene la coesione delle comunità e si intreccia con il territorio.
In occasione dei dieci anni del Rapporto GreenItaly, si coglie una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano con uno studio su oltre 300 storie di economia circolare. Record di eco investimenti nel 2019, anno in cui la quota raggiunge un valore pari a 21,5%, corrispondente a un valore assoluto di quasi 300 mila imprese e di 7,2 punti superiore a quanto registrato nel 2011.