Roma, 8 mag – Le imprese femminili in Italia ad oggi sono 1,3 milioni, in aumento del 2,7% rispetto a 5 anni fa. Questo “motore rosa” genera occupazione per oltre 3 milioni di addetti. Le aziende guidate da donne “vivono” meno anni rispetto a quelle maschili. E’ esattamente il contrario di ciò che accade in demografia, dove le donne hanno una speranza di vita di ben 4,5 anni superiore a quella degli uomini. Questi in sintesi i punti principali che emergono dall’analisi realizzata da Confcommercio in collaborazione con Unioncamere dal titolo “Donne imprenditrici in una economia e in una società che cambia”.
Tra le imprese femminili, quelle definite giovanili, under 35, incidono di più rispetto alle maschili (12,4% contro 8,6% per il totale economia). Il 47% delle donne che fanno impresa nel terziario sono spinte dal desiderio di valorizzare le proprie competenze e puntano al successo personale più che economico contro il 38% degli uomini. Il 14% delle imprenditrici soffre la conciliazione lavoro e famiglia e il 55% investe nella relazione con i clienti. Il 52% delle donne a capo di un’impresa ha a cuore il benessere dei dipendenti. Le donne che diventano imprenditrici hanno un effetto moltiplicativo sui consumi più degli uomini che diventano imprenditori: 2,2 volte rispetto a 2,1. Inoltre se le potenziali imprenditrici diventassero effettive genererebbero 1 miliardo in più di consumi rispetto all’analogo caso per gli uomini.
I divari del nostro Paese rispetto alla media europea in termini di quota di persone a rischio povertà o esclusione sociale sono ancora elevati: siamo al quinto posto in Europa nel 2017 (28,9%, la media europea è 22,4%). Le donne presentano ancora oggi maggiori difficoltà rispetto agli uomini, con quote superiori sia in Italia (29,8% vs 27,8%) sia in Europa (23,3% vs 21,6%).
In questo contesto assume ancor più valore lo spazio che le donne ricoprono nel nostro Paese all’interno delle imprese.
Secondo i dati Unioncamere, in Italia, a fine 2018, il 21,9% delle imprese sono femminili (ovvero condotte o a prevalenza di conduzione da parte di donne): 1,3 milioni in termini assoluti, in aumento del 2,7% rispetto al 2014. Nelle attività commerciali e turistiche si arriva al 24,9% (alloggio e ristorazione 29,4%), quasi 500.000 unità, cifra costante rispetto al 2014, con una crescita però della dimensione media da 2,1 a 2,2 addetti per impresa