Reattivo e capace di sfruttare risorse umane e tecniche, ottimizzandole in modo da superare le difficoltà. È una fotografia lusinghiera quella del Censis sul sistema universitario italiano, in particolar modo nella risposta che gli atenei hanno saputo dare nel pieno dell’emergenza sanitaria, quando l’imperativo era rimanere a casa. L’allestimento della didattica a distanza da parte delle nostre università è stato veloce e di qualità: sui 61 atenei rispondenti, 42 hanno completato il passaggio alla didattica a distanza entro una settimana dall’inizio del lockdown, i rimanenti per lo più in due settimane. L’occasione per fare il punto sulla risposta del sistema universitario è stata la “Classifica Censis delle Università italiane 2020-2021”, che ha confermato, tra gli atenei statali più grandi, l’Università di Bologna al top, davanti all’Università di Padova, quella di Firenze e La Sapienza di Roma. Sale di una posizione l’Università di Pisa.
Poste Italiane la più “attrattiva” per gli universitari
La scorsa settimana era stato un altro report annuale, quello stilato da Almalaurea, a confermare l’importanza della formazione accademica nel reperimento di un lavoro: secondo i dati del profilo e della condizione occupazionale di dottori di ricerca e diplomati di master, i tassi di occupazione arrivano all’89% per i dottori di ricerca e all’88,6% per i diplomati di master. Tra gli studenti universitari si fa inoltre sempre più accurata la ricerca di aziende che si impegnano a fornire le migliori condizioni di lavoro ai dipendenti e ad attuare le best practice nel mettere le persone al centro. È il caso di Poste Italiane che è stata inserita di recente tra le aziende più “attrattive” del mercato del lavoro in Italia per gli studenti universitari, Generazione Z e millennial. A decretarlo è stata la classifica “Most Attractive Employer 2020 – Studenti” che ha visto Poste in prima posizione sia per work-life balance sia tra le aziende del settore logistico.